Un alto funzionario del governo degli Stati Uniti ha riferito a Reuters che i capi della difesa statunitensi e israeliani stanno discutendo su possibili esercitazioni militari congiunte, preparatorie ad un attacco teso a distruggere gli impianti nucleari iraniani.
I colloqui programmati negli Stati Uniti con il ministro della Difesa israeliano, Benny Gantz, seguono un briefing del 25 ottobre scorso fatto dai leader del Pentagono al consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan. Il briefing ha esposto tutte le opzioni militari disponibili per non consentire all’Iran di produrre un’arma nucleare.
I preparativi tra Stati Uniti e Israele destano molta preoccupazione nella Comunità Internazionale per lo sviluppo imprevedibile che l’escalation militare potrebbe avere.
L’accelerazione militare delle ultime ore si è avuta dopo l’intransigenza mostrata dall’Iran durante i colloqui indiretti di Vienna. Colloqui riattivati a settembre scorso dal presidente Biden ed ostacolati a mezzo diplomazia dal nuovo leader della Repubblica Islamica iraniana, l’ultraconservatore ed antioccidentale Ebrhaim Raisi, insiedatosi a giugno scorso.
L’accordo del 2015 aveva concesso all’Iran un allentamento delle sanzioni economiche con l’imposizione di limiti rigorosi alle sue attività di arricchimento dell’uranio, estendendo il tempo necessario per produrre materiale fissile, necessario per costruire un’arma nucleare. L’ex presidente Trump nel 2018 aveva interrotto l’accordo imponendo 1500 nuove sanzioni economiche a Teheran.
Il funzionario statunitense non ha voluto fornire i dettagli sui piani militari ma ha commentato la situazione sperando ad un ritorno ragionevole al tavolo dei colloqui: “Siamo in questo pasticcio perché il programma nucleare iraniano sta avanzando ad un punto oltre il quale non vi è una una logica convenzionale“.
Il capo della Difesa israeliana su twitter ha dichiarato: “Discuteremo con gli Usa di possibili modalità di azione per scongiurare il tentativo dell’Iran di completare il programma nucleare ed aumentare la sua influenza nella regione”.
I negoziati sul nucleare con l’Iran riprenderanno presto, sostiene, invece, un funzionario dell’Unione europea. Non a caso l’inviato speciale degli Stati Uniti per l’Iran raggiungerà Vienna questo fine settimana.
Nel frattempo l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha dichiarato la scorsa settimana che l’Iran ha avviato il processo di arricchimento dell’uranio fino al 20% di purezza con un cluster di 166 macchine IR-6 avanzate presso il suo impianto di Fordow, sapientemente nascosto all’interno di una montagna.
Dennis Ross, un ex alto funzionario degli Stati Uniti ed esperto di Medio Oriente ha pubblicamente denunciato la volontà di Washington di voler dotare l’esercito di Israele di una bomba di 30 mila libbre in grado di distruggere bunker sotterranei in cemento armato la GBU-57 MOP (Massive Ordnance Penetrator).
E’ una bomba guidata anti-bunker sviluppata per l’Aeronautica Militare Americana (USAF), che, con un peso di 30.000 libbre, è considerata quella con la più alta capacità di penetrazione, arrivando anche a 60 m di profondità nel cemento armato.