Raggiunto un accordo tra sindacati e ministero della Difesa riguardante il personale civile del dicastero guidato dalla ministra Roberta Pinotti. A farlo sapere sono Fp Cgil, Uil Pa e Flp Difesa definendo l’intesa raggiunta “storica e che chiude una vertenza avviata da mesi grazie alla mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori del ministero”. L’accordo, spiegano i sindacati, prevede l’istituzione a partire da quest’anno del ‘Fondo integrativo per l’equiparazione economica del personale civile della difesa, con attribuzioni economiche fisse, ricorrenti e, soprattutto, pensionabili. Inoltre, a partire dal primo gennaio del prossimo anno e a cominciare dal personale della prima area, l’avvio delle progressioni tra le aree funzionali già finanziate, cos come la tabella di equiparazione ruoli militari/qualifiche funzionali del personale civile della difesa concordata nel 2013. Infine, l’intesa stabilisce l’attivazione di tre tavoli tecnici con al centro: il libro bianco, le modalità assunzionali di nuovo personale e la valutazione delle performance. I sindacati si ritengono “soddisfatti perché stata riconosciuta l’importanza strategica della professionalità civile non più solo a chiacchiere ma con atti concreti. Volendo monetizzare il risultato ottenuto, crediamo ragionevole poter riassumere in circa 120/150 euro il beneficio economico complessivamente conseguito per effetto delle progressioni nelle aree, tra le aree e col fondo strutturale di equiparazione”.
Un importante passo in avanti in un mondo, quello della Difesa, dove il personale civile ha sempre dovuto sgomitare
con le differenze nelle progressioni di carriera e nel trattamento economico, con i colleghi militari.