L’Agenzia di intelligence centrale degli Stati Uniti prevede di mantenere una forte presenza sul terreno in Afghanistan, nonostante i rapporti secondo cui le truppe americane potrebbero presto lasciare il Paese a seguito di un accordo con i talebani. Diverse agenzie di stampa hanno riferito questa settimana che Washington avrebbe raggiunto un accordo con i talebani riguardo al ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan, dopo aver ricevuto assicurazioni dai talebani sul fatto che non coopereranno con altri gruppi militanti islamisti, tra cui al-Qaeda.
L’annuncio di un accordo tra gli Stati Uniti e i talebani potrebbe quindi essere imminente. Ma in un articolo per la politica estera, Stefanie Glinski, facendo l’esempio della Khost Protection Force (KPF), un’unità di 6.500 soldati afghani che sono “addestrati, equipaggiati e finanziati dalla CIA”, ha sottolineato che la CIA non intende lasciare l paese dell’Asia centrale in tempi brevi. Secondo Glinski, l’agenzia di intelligence americana nota per supportare, armare e addestrare diverse forze per procura in tutto l’Afghanistan, ha in programma di rimanere sul territorio anche dopo il ritiro delle truppe statunitensi.
Le radici del KPF risalgono ai giorni immediatamente successivi agli attacchi dell’11 settembre 2001, che hanno provocato l’invasione militare americana dell’Afghanistan. Precede quindi l’esercito nazionale afgano, l’apparato militare statale dell’Afghanistan, e non opera sotto il suo comando. Invece, è diretto esclusivamente dalla CIA, che lo usa per proteggere il confine afghano-pakistano e interrompere le attività dei combattenti talebani, al-Qaeda e dello Stato islamico nelle frontiere afgane.
I membri del KPF affermano di essere “meglio addestrati dell’esercito nazionale afgano”. Sono anche pagati molto meglio, oltre $ 1000,00 al mese, somma enorme per l’Afghanistan. Secondo Glinski, il membri di DPF hanno acquistato notorietà e sono spesso descritti dai media come “scatenati e irresponsabili” i quali, con le loro tattiche aggressive hanno provocato numerose morti tra i civili imputando loro reati di crimini di guerra, rischiando di “radicalizzare parti della stessa popolazione che intende pacificare o spaventare fino alla sottomissione”.
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite reso noto mei mesi scorsi, numerosi civili afghani sono morti a seguito di attacchi del governo afgano e di attacchi militari americani e non per mano dei talebani e di altri gruppi di guerriglia.