In merito all’articolo apparso questa mattina su Il Fatto Quotidiano, dal titolo “L’Aeronautica ha 4 velivoli a rischio, ma volano ancora” a firma Toni De Marchi, l’Aeronautica Militare intende affermare, con assoluta fermezza, che i quattro Boeing KC-767A in linea presso il 14° Stormo di Pratica di Mare – così come tutti i velivoli della Forza Armata – rispondono a stringenti e rigidissimi requisiti e parametri di sicurezza ed efficienza, applicati dall’Aeronautica Militare in linea con direttive e standard definiti in ambito internazionale.
Sulla questione richiamata all’interno dell’articolo, come già peraltro evidenziato al giornalista, si precisa che anche i KC-767A dell’Aeronautica Militare, come tutti gli aeromobili moderni, sono equipaggiati con sistemi di sicurezza volti a riconoscere l’avvicinamento ad una situazione di stallo, con la conseguente perdita di portanza e di quota, permettendo al velivolo di uscire da tale situazione mantenendolo nel proprio inviluppo di volo.
In particolare, il Sistema Maneuvering Characteristics Augmentation System (MCAS) presente sul KC-767A è progettato al fine di fornire informazioni aggiuntive al pilota circa lo stato dell’aeroplano mediante le forze da applicare sui comandi di volo in caso di elevato angolo d’attacco (AOA). L’MCAS ha l’autorità di muovere lo stabilizzatore orizzontale in specifiche condizioni di volo. In aggiunta il KC-767A è anche equipaggiato con due sistemi ridondanti di sicurezza che inibiscono qualsiasi ulteriore movimento non comandato dello stabilizzatore orizzontale. Nel caso che l’MCAS dovesse causare una condizione di volo non desiderata, i piloti dell’Aeronautica Militare sono regolarmente addestrati all’uso di entrambi i sistemi di sicurezza dell’impianto.
In considerazione del fatto che il Sistema MCAS adottato sul KC-767A dell’Aeronautica Militare è diverso da quello presente sul Boeing 737 Max, non è stato necessario implementare alcuna misura precauzionale supplementare, né alcuna tipologia di addestramento specifico per gli equipaggi della Forza Armata che operano sull’assetto, in aggiunta agli stringenti protocolli addestrativi che vengono periodicamente già effettuati sia a terra con simulatori sia in missioni di addestramento in volo. Una parte consistente di tale addestramento è dedicata proprio alla gestione di emergenze e criticità di diversa tipologia, ivi comprese le procedure da adottare in caso di movimento non comandato dello stabilizzatore orizzontale.
I KC-767A dell’Aeronautica Militare – versione militare speciale del Boeing 767 largamente diffuso nel mondo dell’aviazione civile – sono utilizzati per molteplici tipologie di missioni, sia di trasporto personale e materiali, sia in configurazione tanker per il rifornimento in volo di altri aeromobili. Ad oggi, la flotta KC-767A dell’Aeronautica Militare ha effettuato più di 26.000 ore di volo ed oltre 6.400 missioni in ogni parte del mondo, a supporto dei contingenti militari italiani che operano all’estero in ambito NATO o di coalizioni internazionali, per le esercitazioni internazionali, nonché in occasione di emergenze umanitarie nelle quali i velivoli della Forza Armata sono spesso chiamati ad intervenire per il trasporto dei primi soccorsi. In queste ore, ad esempio, i KC-767A dell’Aeronautica Militare sono impegnati in supporto alla Protezione Civile per il trasporto di un ospedale da campo ed aiuti umanitari per le popolazioni del Mozambico colpite dal terribile ciclone Idai. Un altro esempio significativo della versatilità di impiego del velivolo KC-767A è quello della capacità di trasporto sanitario su lungo raggio, come ad esempio quello effettuato per il rimpatrio urgente dalla Sierra Leone, con una speciale barella per il trasporto di malati altamente infettivi, di un medico di Emergency che aveva contratto il virus ebola durante una missione umanitaria nel paese africano.