Mentre il dibattito si concentra sull’Afghanistan, le forze russe sfidano le truppe statunitensi in Siria
Mentre un intenso dibattito infuria negli Stati Uniti sulla presunta sovversione degli obiettivi militari americani in Afghanistan, fonti avvertono che la Russia sta sfidando sempre più le truppe di Washington in Siria.
Secondo quanto emerso dai recenti rapporti il Cremlino ha offerto ricompense finanziarie ai combattenti talebani incoraggiandoli ad attaccare le truppe statunitensi presenti in Afghanistan.
Secondo alcuni esperti il crescente coinvolgimento della Russia in Afghanistan potrebbe far parte di un piano strategico più ampio messo in atto da Mosca per testare i limiti della presenza militare americana in Asia. Ciò può essere visto come una risposta prevedibile data dai russi all’atteggiamento mostrato dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump che ha ripetutamente fatto intendere che non è un fan del sostanziale coinvolgimento militare americano all’estero. Secondo un nuovo rapporto del Politico, la sfida della Russia può essere osservata, non solo in Afghanistan, ma anche in Siria, dove truppe americane e russe sono presenti nello stesso spazio di battaglia da oltre cinque anni.
In passato, le due super potenze militari hanno tenuto aperte le linee di comunicazione per assicurarsi che stessero lontani gli uni dagli altri, evitando così una forte escalation. Di conseguenza, nonostante sostenessero le parti opposte in guerra, le truppe russe e americane non si sono direttamente sfidate a vicenda, con pochissime eccezioni. Attualmente le forze russe continuano a sostenere il presidente siriano, Bashar al-Assad, mentre diverse centinaia di forze statunitensi stanno lavorando a stretto contatto con combattenti curdi, che controllano il territorio nella Siria orientale.
Nonostante il ritiro della maggior parte delle truppe americane dalla regione negli ultimi due anni, gli Stati Uniti mantengono una forza di quasi 1.000 soldati nella regione di Deir al-Zour, nella Siria orientale coordinando da vicino, con il peshmerga curdo, la protezione dei redditizi giacimenti petroliferi della regione, facendo morire di fame il governo del presidente al-Assad privandolo da un’importante fonte di entrate. In passato, le truppe russe si sono avventurate raramente nella regione controllata dai curdi, in piena conoscenza della presenza militare statunitense.
Ultimamente, tuttavia, i “contatti” tra le truppe americane e russe a Deir al-Zour sono “sempre più frequenti”, facendo così aumentare la tensione sul territorio afghano.