La Ministra della Giustizia, Marta Cartabia, insieme agli omologhi di Francia, Spagna e Lussemburgo, ha inviato una lettera al Commissario europeo per la Giustizia, Didier Reynders, sulla crisi in Afghanistan. I ministri vogliono sensibilizzare le istituzioni comunitarie sui rischi di rappresaglie a cui potrebbero incorrere, dopo l’avvento dei talebani, soprattutto gli operatori di giustizia, che hanno collaborato con la comunità internazionale per l’edificazione dello stato di diritto. Negli ultimi venti anni, l’Italia ha contribuito alla formazione e alla promozione dell’indipendenza dei magistrati, e alla diffusione di una cultura giuridica basata sul rispetto dei diritti della persona.
Particolare preoccupazione è espressa per le donne magistrate e avvocatesse, che rischiano di pagare con la vita aver contribuito alla difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali. I ministri chiedono al Commissario Ue di poter discutere rapidamente di eventuali iniziative congiunte, per continuare a far evacuare e quindi accogliere – nonostante il precipitare degli eventi – i professionisti minacciati, già in parte individuati in questi giorni convulsi. Allo stesso tempo, i quattro titolari della Giustizia lanciano un appello, per una raccolta fin d’ora di prove delle violazioni delle libertà fondamentali che dovessero essere commesse dai talebani nei confronti di giudici, pubblici ministeri e avvocati afgani.