Al FT parlano i capi della CIA e MI6 sulle sfide globali

di Emanuela Ricci

Il recente incontro tra i capi della CIA e dell’MI6 al Festival del Financial Times ha rappresentato un evento senza precedenti, non solo per l’apparizione congiunta dei due leader, ma anche per le questioni geopolitiche trattate. William J. Burns, direttore della CIA, e Richard Moore, capo dell’MI6, hanno discusso apertamente delle sfide globali, con un focus particolare su Russia, Cina e Medio Oriente. La kermesse ha fornito un raro sguardo sulle dinamiche interne delle agenzie di intelligence occidentali e sulle loro strategie per affrontare le sfide globali. La collaborazione tra CIA e MI6, come sottolineato da Burns e Moore, non è mai stata così cruciale, soprattutto in un momento in cui il panorama geopolitico è in rapida evoluzione. La necessità di unire le forze contro le minacce comuni – dalla Russia alla Cina, fino al terrorismo in Medio Oriente – è stata ribadita più volte durante l’incontro, riflettendo la complessità delle sfide che il mondo occidentale deve affrontare oggi.

Guerra russo-ucraina

Uno dei temi più discussi è stato l’impatto della guerra in Ucraina. L’incursione ucraina nella regione di Kursk è stata definita da Moore come una svolta significativa che ha portato la guerra “a casa” dei russi. Questo tipo di operazioni non solo destabilizza il regime di Putin, ma solleva interrogativi tra l’élite russa riguardo alla direzione del conflitto. Burns ha sottolineato come, nonostante il rischio di un’escalation nucleare lo scorso anno (minaccia lancio bombe nucleari tattiche), l’Occidente non debba lasciarsi intimidire dalle minacce di Putin, considerato un “bullo” che sfrutta la paura per ottenere vantaggi strategici.

Audace e coraggiosa l’incursione ucraina a Kursk. Sosteniamo totalmente Kiev anche su questo, perché è una mossa che cambia i giochi. Hanno portato la guerra in casa della Russia”

Richard Moore – MI6

L’incursione a Kursk è un grande risultato tattico e pone dubbi sul potere e sulla narrativa spavalda di Putin, come già fece la ribellione di Prigozhin. Ma, al momento, non vedo Putin in bilico. Nel 2022 siamo stati vicini a uso di armi nucleari tattiche da parte della Russia. Ma alla fine non è successo. È la dimostrazione che Putin è un bullo che non deve intimidirci. Il sostegno degli Stati Uniti a Kiev è senza limiti. Non abbiamo al momento prove di supporto militare della Cina a Mosca, ma di certo c’è questo pericolo, visto il comportamento di altri Paesi come Iran e Corea del Nord”

William J. Burns – CIA

Cina

Per quanto riguarda la Cina, Moore e Burns hanno evidenziato come Pechino rappresenti la sfida geopolitica più grande del XXI secolo. Nonostante la mancanza di prove concrete di un supporto militare diretto da parte della Cina alla Russia, entrambe le agenzie monitorano attentamente la crescente cooperazione tra i due Paesi. Questa cooperazione include il trasferimento di materiali dual use che, comunque, aiutano la Russia a mantenere la sua capacità bellica. Secondo Burns, la Cina si sta affermando come l’attore internazionale più importante e ambizioso, con Xi Jinping che detiene un controllo senza precedenti sul sistema politico cinese, paragonabile solo a quello di Mao Zedong. Mantenere il vantaggio tecnologico è cruciale per assicurare il nostro vantaggio condiviso nell’intelligence. MI6 e Cia non possono farlo da sole: “la nostra partnership è potenziata da una rete di partnership con il settore privato“, con “le imprese più innovative negli Stati Uniti in Gran Bretagna e nel mondo“, precisano i due capi delle agenzie d’intelligence, confermando l’impiego dell’Intelligenza Artificiale, inclusa quella generativa, per rendere possibili e migliorare le attività di intelligence, e tecnologie cloud.

Medio Oriente

Il Medio Oriente è stato un altro punto focale della discussione, con particolare attenzione ai negoziati per un cessate il fuoco a Gaza. Burns ha dichiarato che un accordo è al 90% concluso, ma ci sono ancora ostacoli significativi da superare. L’uccisione del leader di Hamas, Ismail Haniyeh, ha complicato ulteriormente la situazione, con minacce di ritorsioni da parte dell’Iran e di escalation da parte di Hezbollah. Moore ha ribadito l’importanza di raggiungere un accordo per evitare un’escalation regionale che potrebbe avere ripercussioni disastrose anche oltre il Medio Oriente.

Siamo vicini a un accordo sul cessate il fuoco, al 90%. Una svolta potrebbe avvenire nei prossimi giorni. Ma manca quei 10% sempre decisivo in negoziati simili. Le parti in causa devono riconoscere che abbiamo superato il limite. Egitto e Qatar devono fare più pressione su Hamas, perché un cessate il fuoco può permettere altri sviluppi fondamentali nell’area. Vedi un’alleanza tra Israele e Arabia Saudita, il baluardo perfetto contro la minaccia dell’Iran”

William J. Burns – CIA

Cybersicurezza e Disinformazione

Oltre alle operazioni militari tradizionali, sia Burns che Moore hanno discusso delle crescenti minacce nel campo della cyber-sicurezza e della disinformazione. La Russia, in particolare, ha intensificato le sue operazioni di sabotaggio e disinformazione in Europa, cercando di creare divisioni all’interno dell’Alleanza occidentale. Le agenzie di intelligence statunitensi e britanniche hanno lavorato per contrastare queste operazioni, evidenziando l’importanza di un approccio “classico” all’intelligence, basato sull’identificazione e l’espulsione di agenti stranieri.

Per contrastarli serve la `vecchia intelligence’: ossia individuare gli agenti stranieri ed espellerli. Ma se, oltre ad attacchi cyber e disinformazione online per dividerci, la Russia ricorre ad atti simili, vuol dire che è disperata. Perché arruola criminali inaffidabili e più spericolati, come avvenuto negli avvelenamenti di Salisbury

Richard Moore – MI6

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