di Emanuela Ricci
Al G7 in Puglia si contrappone il vertice dei BRICS riunitosi a Nizhnij Novgorod. La Russia vuole dimostrare che al mondo occidentale, alla NATO e all’UE esiste un’altra realtà, altrettanto meritevole di rispetto e ad alto valore deterrente che riunisce tutte le economie emergenti mondiali.
Parliamo di Brasile, Russia, India e Cina alle quali si sono poi uniti paesi come Sudafrica, Egitto, Iran, Emirati Arabi Uniti ed Etiopia. Una compagine che possiede una grande fetta di territorio a livello globale, tra i 5 e 6 miliardi di popolazione, un Pil superiore in termini di potere d’acquisto, maggiore produzione industriale relativa e una immensità di giacimenti di materie prime e soprattutto terre rare e materiali critici. Per non parlare dell’età media della popolazione, di gran lunga più giovane di quella del blocco occidentale.
La Russia è rappresentata dal suo falco più autorevole, il ministro degli Esteri, Serghej Lavrov che senza mezzi termini ha criticato il protezionismo commerciale degli Stati Uniti e dei loro alleati, definendolo “egoista e distruttivo“. “Il numero dei Paesi interessati al nostro lavoro continua ad aumentare, si sta avvicinando alla trentina“, ha spiegato Lavrov alla conclusione del vertice. L’ambizione è ampliare ulteriormente un club nato come unione tra economie emergenti, ha chiosato il ministro di Mosca.
Una cosa è certa tra i paesi dei BRICS: la condivisione delle ambizioni e la necessità di riformare gli attuali schemi di governance globale, mettendo l’accento su un aumento del ruolo dei Paesi del Sud del mondo.
Sulla guerra Lavrov è netto: “Usano i mattoni solo per costruire muri, ma anche per tirarli in testa a chi non li ascolta“, senza voler aprire alle iniziative di pace proposte da Cina e Turchia.
Nel frattempo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in Germania ha partecipato alla Conferenza per la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina. Proprio a Berlino ha ricevuto dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen oltre alla conferma di 1,9 miliardi di euro tratti dall’Ukraine Facility alla consegna, per il prossimo mese di luglio, di altri 1,5 miliardi di euro, a seguito dei profitti degli asset russi bloccati nell’Unione Europea. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato, invece, un nuovo pacchetto di aiuti all’Ucraina del valore di 140 milioni di euro, destinati a interventi su infrastrutture, sanità, ferrovie, agricoltura e sminamento. L’Italia consegnerà un’altra batteria anti missile Samp-T, disimpegnata dal Qwait.
Gli occhi sono puntati al G7 ma anche alla conferenza di pace di Lucerna in Svizzera, prevista il prossimo fine settimana. La Russia non è stata invitata mentre la Cina ha deciso di non parteciparvi. Gli Usa partecipano con il vice presidente Kamal Harris. Obiettivo della conferenza è quello di ottenere il sostegno totale dei paesi presenti per poi eventualmente iniziare un negoziato con la Russia. La Cina invece ha partecipato al vertice dei BRICS di Nizhnij Novgorod dove Lavrov ha ringraziato il collega Wang Yi. La proposta dei BRICS è una vera conferenza di pace, accordata da entrambe le parti coinvolte e rappresentate in maniera equivalente.
Sul fronte della deterrenza la Russia insieme con la Bielorussia ha dato il via alle esercitazioni nucleari con una serie di test di lancio e simulazioni di attacchi tattici, destinati a dimostrare la prontezza e la capacità di rispondere a minacce militari dirette.
Nel frattempo navi militari russe con missili ipersonici stanno compiendo esercitazioni nell’Atlantico e oggi arriveranno all’isola di Cuba, proprio di fornte agli Stati Uniti d’America. Navi militari americane sono in stato d’allerta nell’Atlantico e seguono passo, passo i movimenti del naviglio militare russo.
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