Nelle prime ore del mattino del 27 novembre è entrato in vigore un cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah, segnando una tregua significativa in un conflitto che ha scosso la regione nelle ultime settimane. L’accordo, annunciato simultaneamente da Washington e Tel Aviv, è stato raggiunto con il supporto degli Stati Uniti e di altri attori internazionali, tra cui la Francia, e promette di offrire un momento di respiro in un’area instabile.
Il presidente statunitense Joe Biden e il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu hanno confermato la tregua, sottolineando l’importanza della libertà d’azione israeliana contro eventuali violazioni di Hezbollah. “Non permetteremo a Hezbollah di minacciare Israele” ha dichiarato Biden, aggiungendo che non ci saranno truppe americane nel sud del Libano e definendo la tregua “un nuovo inizio per il Libano”.
Da parte sua, Netanyahu ha ribadito che Israele risponderà prontamente a ogni tentativo di riarmo da parte di Hezbollah. “La tregua ci consente di concentrarci sulla minaccia iraniana, rafforzare le nostre forze e isolare Hamas”, ha spiegato il premier.
Anche il premier libanese Najib Mikati ha accolto con favore la tregua, descrivendola come “un passo cruciale verso la stabilità regionale”.
Il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani dal G7 di Fiuggi ha detto: “C’è piena disponibilità dell’Italia a essere protagonista per sorvegliare l’applicazione dell’accordo, insieme a Usa e altri Paesi, vogliamo giocare un ruolo”.
Nonostante l’annuncio della tregua, le ultime ore sono state segnate da violenti scontri. L’aviazione israeliana ha condotto raid su Beirut e il sud del Libano, colpendo infrastrutture legate a Hezbollah, mentre il gruppo sciita ha risposto lanciando razzi e droni contro il nord di Israele e obiettivi militari a Tel Aviv. Secondo analisti israeliani, l’accordo consente a Israele di intervenire in caso di violazioni, garantendo libertà d’azione all’IDF (Forze di Difesa Israeliane) per prevenire il riarmo di Hezbollah.
Nei prossimi giorni, gli Stati Uniti avvieranno una nuova iniziativa diplomatica con Turchia, Egitto, Qatar e Israele per un cessate il fuoco a Gaza e la liberazione degli ostaggi detenuti da Hamas. Questo sforzo mira a estendere il fragile equilibrio raggiunto in Libano a tutta la regione. Il presidente francese Emmanuel Macron, in una dichiarazione congiunta con Biden, ha sottolineato l’impegno della Francia nel garantire il rispetto della tregua, evidenziando l’importanza della cooperazione internazionale per il mantenimento della pace.
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