(di Vanessa Tomassini) Hammamet, 5 Marzo 2020 – Nella splendida cornice dell’Hotel Laico ad Hammamet, in Tunisia, si sono riuniti oltre cento giovani provenienti da tutte le città libiche dell’est, ovest e sud del Paese nordafricano sotto l’ombrello dell’iniziativa ‘Libyan Youth Conference for Peace and Construction’. La Conferenza è stato un momento di incontro per parlare di pace ed affrontare le questioni che impediscono il raggiungimento della stabilità, tanto necessaria per la costruzione dello Stato.
Lontano dal conflitto politico, i giovani libici di Tripoli, Bengasi, Misurata, Agedabia, Zuara, Bint Biya, al-Beida, Bani Walid, Msallata, Tawergha, Ghat, Sabha, Aubari ed altre città, si sono concentrati sui problemi condivisi, i bisogni e le aspirazioni sotto tutti i punti di vista, dal sociale, umanitario e della sicurezza. Il dialogo è stato caratterizzato da uno spirito costruttivo e maturo che ha evidenziato come i libici sono coinvolti in un conflitto che non li appartiene.
“Cosa ci riunisce qui oggi è la ripresa del sogno della gioventù libica, che si basa su una completa trasparenza, prendendo in considerazione che siamo stati creati diversi per completarci a vicenda. Siamo stati creati come popolo e tribù per conoscerci l’un l’altro, come menzionato nel sacro Corano”. Ha detto il presidente della Conferenza, Ahmed al-Khatib, durante il suo discorso d’apertura, prima di spiegare lo scopo dell’iniziativa: “inviare al mondo un messaggio d’amore e di pace, con il quale affermiamo la nostra volontà e determinazione, per guidarci verso un futuro migliore per la Libia e per i suoi giovani”.
Il dibattito ha evidenziato la necessità condivisa di un reale cambiamento, un desiderio di vivere insieme pacificamente che è concretamente fattibile. “Il conflitto riguarda solamente i politici, non la gente comune”, ha dichiarato Bashir Sheik, capo dell’organizzazione ‘La rabbia del Fezzan’. Non sono mancati i momenti confronto circa la situazione attuale: “Malgrado le differenze, possiamo sederci, parlare e risolvere i nostri problemi da soli. Diamo l’esempio a tutti i politici e le diverse classi all’interno della Libia che noi siamo in grado di dialogare, siamo un vero messaggio di pace in Libia e nel mondo”. Ha detto uno dei partecipanti.
La conferenza ha indicato come priorità la costruzione di un futuro che rispetti i diritti di giovani uomini e donne, nonché la loro dignità. È stata confermata l’importanza di preservare l’integrità e l’unicità della Libia, una e una sola per tutti, nonché la necessità di politiche nazionali che proteggano i giovani da tutte le forme di discriminazione e ed esclusione che generano sentimenti di frustrazione e che il programma economico e sociale includa disposizioni sulla salute e l’emancipazione dei più giovani. La Libyan Youth Conference for Peace and Construction si è conclusa con un panel sull’anti-corruzione.