Albania e Italia, un ponte commerciale unico nel mediterraneo

Lunedì prossimo a Tirana saranno presenti 178 aziende (di cui 35 nell’ambito della seconda edizione del Piano Export Sud), 14 tra Associazioni industriali, di categoria e istituzioni pubbliche, 3 banche, per un totale di oltre 346 partecipanti.

Un’iniziativa a più settori promossa dai ministeri dello Sviluppo Economico e degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e organizzata da Agenzia Ice, Confindustria, Abi, Alleanza delle Cooperative, Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, Rete Imprese Italia e Unioncamere. La delegazione, guidata dal sottosegretario allo Sviluppo Economico, Ivan Scalfarotto, vedrà la partecipazione, tra gli altri di Alberto Cutillo, ambasciatore italiano in Albania, Michele Scannavini, presidente dell’Agenzia Ice, Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, Guido Rosa, vice presidente Abi per l’internazionalizzazione, Mauro Del Savio, presidente di Finest, Alessandro Decio, Ad di Sace e Alessandra Ricci, Ad di Simest.

L’obiettivo della missione è di incrementare la già solida cooperazione economica tra i due paesi e approfondire le opportunità commerciali e di investimento per le imprese italiane con particolare attenzione a tre settori focus: Agroindustria, Energie e Infrastrutture.

L’Albania rappresenta per l’Italia un mercato di forte e radicata presenza economica, sia in termini di interscambio commerciale che di investimenti; insieme a Kosovo e ex Repubblica Jugoslava di Macedonia che è beneficiaria di un’articolata serie di strumenti finanziari bilaterali, europei e internazionali dai quali discendono interessanti opportunità per le nostre imprese.

Con un interscambio di circa 2 miliardi nei primi 10 mesi del 2017, l’Italia rappresenta il primo partner commerciale dell’Albania e anche primo investitore con una presenza di oltre 2.662 imprese, fra capitale 100% italiano e capitale misto, portatrici di competenze tecnologiche e produttive.

L’Albania è un Paese con notevoli potenzialità di crescita, che ha intrapreso, con risultati positivi, un processo di riforma interno ispirato a standard istituzionali, amministrativi e giuridici europei.

L’andamento dell’economia albanese è stato valutato positivamente, così come il programma delle riforme economiche per il periodo 2017-2019, approvato dal Consiglio dei Ministri a gennaio 2017.

Vicinanza geografica e culturale, grande diffusione della lingua italiana, posizione geo-strategica di rilievo, al centro del Mediterraneo e vicina ai mercati dell’UE e dei Balcani, sono alcuni dei vantaggi competitivi dell’Albania.

E ciò, unitamente alla disponibilità di manodopera  a costi estremamente competitivi, come pure ad una tassazione favorevole alle imprese e una popolazione giovane (circa il 45% sotto i 30 anni d’età), lo status di paese candidato all’adesione all’Unione Europea dal giugno 2014 con possibile apertura dei negoziati entro il 2018, completano un quadro d’insieme già positivo.

I settori chiave per gli investitori italiani in Albania sono: l’energia, il green tech e l’ambiente, con focus su trattamento acque, rifiuti e rinnovabili; l’agroindustria, dove esistono buone possibilità di inserimento per i fornitori italiani di macchine ed impianti relativi al settore agroalimentare ed in particolare impianti ad alto contenuto tecnologico per la lavorazione, trasformazione e conservazione dei prodotti animali e vegetali; e infine il settore infrastrutture, anche turistiche, che ha registrato una costante espansione e per il quale esistono importanti piani di sviluppo locali.

Il programma del 19 febbraio a Tirana prevede: una sessione istituzionale, con il Business Forum Italia – Albania al quale parteciperà anche il primo ministro albanese, Edi Rama, il seminario sui programmi di sviluppo locali e i finanziamenti internazionali disponibili in Albania; Kosovo e ex Repubblica Jugoslava di Macedonia e specifiche tavole rotonde sui settori focus della missione.

Seguiranno poi incontri B2B fra le aziende italiane e le controparti albanesi, kosovare e macedoni. Il 20 febbraio concluderanno l’iniziativa alcune visite presso aziende o siti ritenuti utili in funzione delle caratteristiche e degli obiettivi delle imprese italiane partecipanti.

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