I social targati 5Stelle sono i subbuglio. Vi prego, fermatevi, Spero vivamente nella coerenza, Non ce la posso fare, queste alcune delle frasi che rimbalzano tra i vari account. Circa il 90 per cento della base grillina è contraria all’accorso con il Pd.
“Una polveriera, quella dei social, di cui non possiamo non tener conto“, afferma un pentastellato dei piani alti. Molti i dubbi da parte dei dirigenti grillini sull’utilizzo della Piattaforma Rousseau: “Dobbiamo valutare tempi e modi”.
Domani prima delle consultazioni il Movimento serra i ranghi e decide di incontrarsi. Un vertice tra Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista, Roberto Fico, Paola Taverna e Davide Casaleggio, per valutare attentamente “l’allarme lanciato dalla base sui social“.
Scrive il Corriere della Sera. Dopo le perplessità espresse da Alessandro Di Battista e Gianluigi Paragone per un nuovo accordo, ieri è stata la volta di Massimo Bugani. Il socio di Rousseau è intervenuto con un duro post su Facebook: “Il Pd vuole fare un governo per via della paura e non con il coraggio. Lo vuole fare per paura che Salvini governi da solo, lo vuole fare per paura di andare tutti a casa, lo vuole fare per paura di pentirsi di non averlo fatto“.
Bugani, analizza: “Nessuna di queste è per me una ragione in grado di garantire solidità ad un eventuale governo MgS-Pd. Noi del voto non dobbiamo avere paura e non avremo mai paura“.
Il sottosegretario Stefano Buffagni gli fa eco: “Andiamo al voto dopo che per colpa del Pd salta l’accordo perché rifiuta un candidato forte come Conte contro Salvini. Questo è il preludio della campagna elettorale di ottobre dove Conte sarà il candidato premier in contrapposizione a Salvini e noi punteremo sul voto utile”.
I più ortodossi del Movimento vogliono a tutti i costi scendere a patti con il Pd, lanciando la proposta di Fico quale premier. Molti tuttavia sono consapevoli che un governo giallo-rosso non avrà un futuro lungo, anzi. Il dubbio dei grillini sul ritorno con la Lega è la paura di vedersi rosicchiare dallo squalo Salvini ulteriori punti percentuali di gradimento. Non sarebbe meglio tornare alle urna, allora?