Israele e’ come se fosse oramai in guerra e ha iniziato a colpire obiettivi militari del regime ma anche “iraniani”. Ha perso uno dei suoi jet nel corso della più grave escalation di tensioni che coinvolge da anni i tre Paesi. Un pilota israeliano è rimasto gravemente ferito. La tensione in atto e’ la più grave di sempre tra Israele e Iran dal 2011 e dall’inizio della guerra in Siria. È inoltre la prima volta, da circa 30 anni,che Israele perde un F-16 in combattimento. Le ostilità arrivano sullo sfondo delle crescenti tensioni che coincidono con il corso assunto dal conflitto siriano favorevole al regime del presidente Bashar al Assad, nemico di Israele sostenuto militarmente dalla Russia, ma anche da altri due avversari dello stato ebraico, l’Iran e i libanesi di Hezbollah.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto di non cercare un’escalation, ma ha avvertito che non permetterà alcun “ancoraggio” militare dell’Iran alle sue porte, in Siria. Washington, alleato storico di Israele, ha dichiarato di sostenere “fermamente il diritto sovrano di Israele a difendersi”, con il Dipartimento di Stato che ha denunciato inoltre “le attività dannose dell’Iran nella regione”. Mosca, alleato del regime di Damasco, ha espresso la sua “profonda preoccupazione”, giudicando però “inaccettabile” la messa in pericolo dei soldati russi presenti sul terreno. Il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, ha fatto sapere di “seguire da vicino l’allarmante escalation militare in Siria e la pericolosa espansione del conflitto oltre le sue frontiere”, ha dichiarato il suo portavoce, Stephane Dujarric. Guterres lancia un “appello a tutti a lavorare per una de-escalation immediata e incondizionata delle violenze e a dare prova di moderazione”, ha aggiunto il portavoce in un comunicato.
Cosa succede in Iran?
Gli iraniani manifestano in diverse citta’ del Paese per commemorare il trentanovesimo anniversario della Rivoluzione islamica. Le autorita’ e i media hanno invitato la popolazione a partecipare ai raduni per dimostrare l’unita’ del Paese davanti alle recenti minacce degli Stati Uniti, e alle tensioni nella regione, in particolare in Siria e Yemen, sulle quali Teheran e Washington si accusano a vicenda di interferire. I dimostranti hanno urlato slogan anti americani e anti israeliani, alcuni hanno portato una bara simbolica di Israele. A Teheran, nel viale Enghelab, e’ stato mostrato un modello del missile balistico costruito dalle forze aerospaziali del Corpo delle Guardie rivoluzionarie, che ha una gittata di 2000 chilometri. I modelli di altre armi iraniane, come navi e sottomarini, sono stati esibiti anche nei cortei verso piazza Azadi dove e’ atteso il discorso del presidente Hassan Rohani. Alcuni dimostranti estremisti chiedono inoltre di punire i manifestanti che sono scesi in piazza negli ultimi mesi in diverse citta’ contro il carovita, i problemi economici e sociali del Paese e contro il sistema.