Alta tensione Mar Rosso: Gli Usa pronti a colpire le postazioni houthi?

di Antonio Adriano Giancane

Il sito americano Politico ha rivelato che gli Stati Uniti starebbero pensando di attaccare il gruppo terroristico houthi che dallo Yemen sta infiammando il Mar Rosso con il lancio indiscriminato di razzi e droni contro il naviglio militare e commerciale in navigazione sull’importante tratto di mare che collega l’Occidente all’Asia. Sabato gli houthi hanno lanciato 15 droni, di cui 14 sono stati abbattuti dal cacciatorpediniere americano USS Carney, e uno dal britannico HMS Diamond. Venerdì era stata incendiata la nave commerciale liberiana Motor Vessel al Jasrah, mentre due missili hanno colpito il cargo Palatium 3.

Le indiscrezioni di Politico sarebbero suffragate dallo spostamento di diverse navi da guerra a stelle e strisce nella zona. La portaerei Dwight Eisenhower si è già diretta verso il Golfo di Aden mentre la portaerei Gerald Ford è pronta nel Mediterraneo con il suo gruppo d’attacco. In arrivo nell’area anche i cacciatorpediniere Laboon, Delbert D. Black e The Sullivans. Si attenderebbe solo il via da parte del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden.

Oggi nella regione arrivano in visita il segretario alla Difesa Austin e il suo capo di Stato Maggiore, generale Brown per discutere sulla nuova fase delle operazioni militari israeliane a Gaza anche alla luce degli incontri tra il capo del Mossad e i dignitari del Qatar. Subito dopo il capo del Pentagono andrà in Bahrain e Qatar.

Ritornando agli houthi, finanziati ed armati dall’Iran, hanno intensificato i loro attacchi subito dopo i tragici avvenimenti del 7 ottobre scorso, confermando sempre più la tesi della regia del regime degli Ayatollah sull’intera area mediorientale, come risposta “potente” all’avvicinamento di Israele all’Arabia Saudita, agli Emirati Arabi Uniti e Bahrein, come conseguenza degli Accordi di Abramo del 2020.

Le compagnie per il trasporto marittimo hanno sospeso i viaggi nella tratta del Mar Rosso, utilizzando la rotta più sicura che percorre Capo di Buona Speranza che allunga il percorso mediamente di circa quattromila miglia con evidente ripercussione sull’aumento dei beni commerciali.

La situazione nel Mar Rosso è un’emergenza che riguarda direttamente anche l’Italia, come membro della Combined Task Force 153, con cui 39 paesi cercano di garantire la sicurezza di questa rotta essenziale per gli scambi commerciali internazionali. L’Italia con la Marina Militare, insieme con altri 39 paesi, fa parte della Combined Task Force 153, la cui missione è quella di combattere pirateria e terrorismo nel Mar Rosso. Potrebbe essere quindi interessata direttamente a contrastare la minaccia messa in atto dal gruppo Houthi.

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