Recep Tayyip Erdogan: “Avevamo detto che avremmo risposto a qualsiasi attacco e abbiamo risposto nella maniera necessaria (il riferimento è l’urto della fregata greca Limos contro la nave militare turca Kemal Reis ndr) e che l’avrebbero pagata cara. Se sarà il caso risponderemo ancora, perché la nostra nave da ricerca Oruc Reis continuerà la sua attività fino al 23 di agosto”.
Il presidente turco dimostra di non voler tornare indietro sulle esplorazioni di gas e petrolio nell’Egeo. “Quelli sono i confini spirituali della Turchia”, ha tuonato Erdogan. Ieri il vertice Ue dei ministri degli esteri si è concluso con un corale : “Stop alle tensioni”.
Erdogan ha parlato con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel:”Siamo rimasti d’accordo di riprendere un processo non appena la tensione scenderà”.
L’incidente. Secondo alcuni media greci, la fregata Limnos avrebbe urtato e danneggiato la nave da guerra turca Kemal Reis che scortava la Oruc Reis al largo fra Rodi e Creta. Per l’agenzia turca Eha, la Kemal Reis ha intercettato e danneggiato la nave greca, costringendola a tornare in porto.
II portale Greek city times mostra però in alcune foto dell’esercitazione fatta dalla Marina francese con quella greca che la Limnos sarebbe intatta.
Emmanuel Macron è il più attivo: ha inviato un paio di aerei rafale e la fregata La Fayette per un’esercitazione congiunta con le forze armate greche e cipriote. Erdogan al vetriolo ha tuonato: “Un Paese che non ha nemmeno una costa nel Mediterraneo orientale. Fatemi essere molto chiaro: non cercate di mettere su uno show”.
Nel frattempo droni turchi sorvolano l’isola di Rodi mentre caccia francesi e droni scortano la nave di ricerca di Ankara.
La nave turca Oruc Reis intende esplorare nelle acque prospicienti l’isolotto greco Kastellorizo, a 580 chilometri dalla Grecia continentale, ma a soli 2 km dalla turca Kas. Ankara rivendica uno spazio che corrisponde, in parte, a quello che aveva nell’Impero ottomano. Erdogan non recepirebbe così il Trattato di Sevres del 1920 e il Patto di Losanna del 1923 che riducevano quelle frontiere, e non riconosce l’Accordo di Parigi del 1947 che toglieva all’Italia il Dodecaneso consegnandolo ad Atene.