Amazon presenta Ocelot, il suo primo chip per il calcolo quantistico

di Massimiliano D’Elia

Amazon ha annunciato la creazione di Ocelot, il suo primo chip per il calcolo quantistico, segnando un passo significativo verso lo sviluppo di sistemi quantistici su larga scala. L’annuncio arriva in un momento di grande fermento nel settore, con i giganti della tecnologia impegnati a dimostrare i loro progressi. Solo la scorsa settimana, il principale concorrente di Amazon nel cloud computing, Microsoft, ha presentato il suo chip quantistico, pubblicando un articolo sulla prestigiosa rivista Nature per illustrare la creazione di Majorana 1 che utilizza la tecnologia dei superconduttori topologici.

I computer quantistici promettono di risolvere problemi che i sistemi tradizionali faticano a gestire. Mentre PC e smartphone elaborano dati attraverso bit che assumono lo stato di 0 o 1, i computer quantistici sfruttano i qubit, capaci di esistere in entrambi gli stati contemporaneamente. Questa proprietà, nota come sovrapposizione, apre la strada a una potenza di calcolo senza precedenti.

Secondo Fernando Brandão, direttore delle scienze applicate di Amazon Web Services, e Oskar Painter, responsabile dell’hardware quantistico, Ocelot potrebbe rappresentare una svolta:

“Crediamo che scalare Ocelot fino a un computer quantistico completo, con un impatto trasformativo sulla società, potrebbe richiedere solo un decimo delle risorse rispetto agli approcci attuali, avvicinando così l’era del calcolo quantistico pratico”.

La corsa al calcolo quantistico

Da oltre due decenni, l’Agenzia per i Progetti di Ricerca Avanzata della Difesa degli Stati Uniti (DARPA) finanzia la ricerca nel settore, ma la tecnologia fatica ancora a trovare applicazioni concrete per aziende e consumatori. Il motivo? I sistemi attuali non sono abbastanza potenti.

“Per ottenere un computer quantistico realmente utile servono almeno un milione di qubit,” spiega Peter Barrett, general partner di Playground Global, che ha investito in startup come Phasecraft e PsiQuantum. Attualmente, il processore quantistico più avanzato al mondo, Willow di Google, conta appena 105 qubit, mentre Ocelot ne ha solo nove, come confermato da Painter alla CNBC.

L’impegno di Amazon nel settore

Amazon non è nuova al calcolo quantistico. Già nel 2020, il CEO Andy Jassy aveva espresso ottimismo sul ruolo di questa tecnologia nel cloud computing. Sei mesi dopo, AWS ha lanciato Amazon Braket, una piattaforma che consente agli sviluppatori di sperimentare con computer quantistici di aziende come IonQ e Rigetti Computing. Anche Microsoft offre un servizio simile con Azure Quantum, e Amazon ha confermato l’intenzione di rendere disponibili future versioni dei suoi chip attraverso Braket.

Nel 2023, alla conferenza AWS re:Invent di Las Vegas, il vicepresidente senior Peter DeSantis ha parlato dello sviluppo di un processore quantistico, promettendo ulteriori dettagli in futuro.

Come Microsoft, anche Amazon ha sviluppato internamente il proprio chip. Tuttavia, per raggiungere il traguardo del milione di qubit, saranno necessarie collaborazioni con i principali produttori di semiconduttori. Painter ha dichiarato che Amazon potrebbe valutare l’outsourcing per accelerare il progresso della tecnologia.

Il futuro del calcolo quantistico

Negli ultimi anni, l’interesse per il settore è cresciuto grazie ai progressi nella correzione degli errori, un problema chiave della computazione quantistica. Ocelot è stato progettato proprio con questo obiettivo, così come Willow di Google, che ha mostrato miglioramenti significativi in questo ambito.

Ma quanto manca a un computer quantistico davvero utile?

  • Oskar Painter ritiene che serviranno almeno dieci anni prima che questi sistemi siano pronti per carichi di lavoro commerciali.
  • Jensen Huang, CEO di Nvidia, ha dichiarato a gennaio che i computer quantistici potrebbero essere ancora lontani, stimando la loro uscita sul mercato in 15-30 anni.
  • Mark Zuckerberg, intervistato da Joe Rogan, ha ammesso di non essere un esperto ma ha riferito che la maggior parte degli addetti ai lavori prevede un’attesa di almeno un decennio.
  • Pat Gelsinger, ex CEO di Intel, è più ottimista: “Entro il 2030, il calcolo quantistico sarà utile, per il mercato”.

Se e quando i computer quantistici diventeranno mainstream resta un’incognita. Ma con giganti come Amazon, Google e Microsoft in prima linea, il futuro sembra più vicino che mai.

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