(di Marco Sperandio) Come responsabile IPCC dell’impianto di trattamento di Ambienthesis S.p.A dei reflui liquidi industriali e civili sito nel comune di Liscate, sono particolarmente attento ai processi tecnologici che rendono l’impianto uno dei fiori all’occhiello dell’intero Gruppo. Tra questi degno di nota è sicuramente il Sistema di raccolta di prime piogge. L’utilizzo di questo sistema ha per obiettivo quello di ridurre l’inquinamento verso i corpi idrici superficiali e di attenuare i picchi di piena provocati dall’evento atmosferico.
Nel corso del tempo sono state redatte una serie di normative che obbligano ad accumulare le acque che si depositano sulle superfici impermeabili, e di trattarle per impedire il riversamento di sabbia, terriccio, idrocarburi, residui oleosi, particelle di materiali di consumo e altre variabili inquinanti nell’infrastruttura fognaria.
Basandoci sulla Normativa di riferimento, rappresentata dal Testo Unico sulle Acque recante Norme in materia ambientale del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, la disciplina delle forme di controllo degli scarichi di acque meteoriche di dilavamento è affidata alle singole Regioni. A queste è affidato anche il caso in cui può essere richiesto che le acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne siano convogliate e opportunamente trattate in impianti di depurazione per il rischio di dilavamento dalle superfici impermeabili scoperte di sostanze pericolose. La Regione Lombardia ha attentamente disciplinato (Regolamento Regionale 24 marzo 2006 , N. 4 “Disciplina dello smaltimento delle acque di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne, in attuazione dell’articolo 52, comma 1, lettera a) della legge regionale 12 dicembre 2003, n. 26” il tema della raccolta e successivo trattamento delle acque di prima e seconda pioggia.
Le acque maggiormente inquinate sono infatti quelle della prima frazione, solitamente i primi 4/5 mm dell’evento metereologico, mentre le seconde piogge non contengono, di norma, sostanze inquinanti.
Ridurre la quantità di tempo che trascorrono sul terreno diventa quindi un fattore indispensabile alla riduzione dell’impatto ambientale, in un’ottica di sostenibilità e protezione.
Per quanto riguarda le emissioni idriche e i sistemi di contenimento dell’impianto Ambienthesis di Liscate è prevista la suddivisione in due scarichi, il primo dei quali riguardante le acque reflue industriali, domestiche e meteoriche di prima pioggia, che vengono trattate all’interno del nostro impianto chimico-fisico-biologico per poi essere scaricate nel collettore fognario intercomunale (punto di scarico S1).
Per le acque di seconda pioggia (punto di scarico S2) viene invece previsto lo scarico in corpo idrico superficiale (Roggia Cattanea): lo scarico è disciplinato da apposita convenzione con l’ente gestore della roggia e le acque sono utilizzate per uso irriguo.
Il trattamento delle acque di prima pioggia per la separazione di olii e idrocarburi provenienti porta ad una vasca di raccolta interrata, resa operativa attraverso l’utilizzo di pompe sommerse che confluiscono gli scarichi in pozzetti di raccolta, il tutto gestito in loco dall’operatore e in remoto dal PLC centralizzato che gestisce lo svuotamento della vasca di prima pioggia nelle tempistiche previste dal Regolamento regionale.
Il sito di Liscate, capace di trattare 750 m3 al giorno di rifiuti speciali con liquidi pericolosi e non conferiti attraverso le autocisterne provenienti da insediamenti civili, artigianali e industriali[5], si pone quindi al centro di questo processo di tutela ambientale, e svolge un servizio indispensabile al territorio mettendo a disposizione le migliori tecnologie ecosostenibili.