Il tappeto persiano avvicina sempre più iraniani e americani, che soprattutto dopo la fine del mandato di Barack Obama, hanno due governi decisamente ostili, ma che si stimano sempre più per questa arte e per il piacere degli affari. Con l’importazione di 196 milioni di dollari di tappeti di valore, gli Stati Uniti nel 2016 sono diventati il primo importatore del rinomato prodotto persiano, ha assicurato il direttore del Centro nazionale iraniano per il tappeto, Hamid Kargar. Hamid Kargar ha spiegato che nei primi 4 mesi, successivi al 20 marzo (l’inizio dell’anno persiano), l’esportazione complessiva di tappeti dell’Iran e’ stata di 89 milioni di dollari, mostrando un incremento del 7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; in esso, la vendita complessiva e’ stata di 360 milioni di dollari, un buon risultato che pero’ e’ ancora modesto rispetto ai 635 milioni di dollari annui del periodo pre-sanzioni. I tappeti dell’Iran andavano molto forte negli Stati Uniti fino al 2010, quando le sanzioni internazionali hanno costretto i clienti dei capolavori artistici delle donne persiane ad accontentarsi di manufatti meno pregiati ed anche meno costosi provenienti da nazioni come Pakistan, India, Turchia e Cina. La stessa Cina, ora, ha ripreso a importare i tappeti. Dal gennaio 2016, dal famoso implementation day, il giorno in cui l’accordo nucleare tra l’Iran e le sei potenze (JCPOA), è entrato in vigore, i tappeti sono ritornati negli States con la gioia e l’euforia dei venditori e degli appassionati. La rete satellitare iraniana Press TV, ha pubblicato le immagini dei primi carichi di tappeti che venivano aperti nelle gallerie e nei negozi delle citta’ americane, con i proprietari addirittura commossi dalla gioia. E il 23 agosto alla Fiera internazionale del tappeto di Teheran, il supremo tempio dell’arte del tappeto a livello mondiale, ha visto partecipare per la prima volta anche 14 società statunitensi, riferisce l’agenzia di stampa Tasnim. Nel mercato degli Stati Uniti, i tappeti persiani sono amati e richiesti, ed hanno un prezzo che varia dai 10 mila ai 200 mila dollari. Insomma l’amore per l’arte e la bellezza, sembra proporsi come parziale antidoto alle politiche anti-iraniane di Trump. Anche perchè, secondo gli ultimi dati, stanno crescendo nettamente anche le esportazioni di pistacchio, zafferano e caviale iraniano negli Usa. D’altro canto, anche l’Iran ha firmato l’accordo con la Boeing per un acquisto storico di aerei. Insomma, la qualità mette tutto al secondo posto e sta mostrando sempre più che i due popoli si apprezzano e si rispettano. Iraniani e americani tra l’altro sono stati vicini nella tristezza per la morte precoce del genio della matematica mondiale, l’irano-statunitense Maryam Mirzakhani, venuta a mancare all’età di 40 anni per un tumore al seno. Ad avvicinare i due popoli e’ anche il turismo, con sempre maggiori gruppi americani che scelgono di visitare le bellezze archeologiche dell’antica Persia. Ad ogni modo, la speranza di riavvicinamento tra i due paesi, fattasi molto forte nel periodo Obama e poi indebolita con l’avvento di Trump, ora sta nelle mani di imprenditori, turisti e scienziati, che hanno assunto il ruolo di emissari di pace. L’Iran intanto spera di riprendersi la sua quota di mercato anche nel mondo del tappeto (dopo il petrolio), e secondo Kargar, punta come sempre sulla qualità, il design ed i colori. Anche il tappeto è un qualcosa di vitale per Teheran, visto che si aggira sul milione di persone, il numero di artisti, soprattutto di sesso femminile, che in Iran lavora in questo settore dell’artigianato, che vanta una storia di 2500 anni. L’arte del tappeto e’ per lo più un’arte famigliare, e molte donne nei villaggi, iniziano ad imparare per amore; infatti vogliono realizzare con le proprie mani, il tappeto che porteranno come parte della dote a casa del marito. Tabriz, Qom, Isfahan e Kerman sono le quattro località cittadine con i tappeti più famosi, tra 205 località riconosciute e certificate dall’Organizzazione iraniana per il Patrimonio Culturale, il Turismo e l’Artigianato. E’ degno di nota che oltre ai tappeti cittadini vi sono anche quelli nomadi, con disegni solitamente geometrici, i cui più famosi sono i Qashqai, i Bakhtiari, i Beluci ed i Turkmeni.
di Davood Abbasi