Il gip di Agrigento, Alessandra Vella, non ha convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch, Carola Rackete, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra e ritenendo che il reato di resistenza a pubblico ufficiale sia stato giustificato da una «scriminante» legata all’avere agito «all’adempimento di un dovere», quello di salvare vite umane in mare. Viene dunque meno la misura degli arresti domiciliari deciso dalla procura che aveva chiesto la convalida della misura restrittiva e il divieto di dimora in provincia di Agrigento. Il gip sottolinea anche che la scelta del porto di Lampedusa non sia stata strumentale, ma obbligatoria perché i porti dell Libia e della Tunisia non sono stati ritenuti porti sicuri. In serata il prefetto di Agrigento, Dario Caputo, ha firmato il provvedimento di espulsione per la comandante della Sea Watch.
Salvini in una diretta Facebook, ieri in tarda serata, ha lanciato un duro colpo sulla magistratura: “Quanto è urgente la riforma della giustizia, cambiare i criteri di assunzione, selezione e promozione di chi amministra la giustizia in Italia. Questa non è la giustizia che serve a un Paese che vuole crescere». E ancora: «Mi vergogno che in questo Paese arrivi il primo dall’estero e metta in pericolo le vite di militari italiani. Vorrei capire questo giudice cosa fa, se una pattuglia dei carabinieri intima l’alt ognuno è legittimato a speronare l’auto dei militari? Pessimo segnale». Infine: «Se qualcuno pensa che io molli, si sbaglia“.
Luigi Di Maio: “Sorprende la scarcerazione di Carola Rakete. Io ribadisco la mia vicinanza alla Guardia di finanza in questo caso». Poi la riflessione: «Ad ogni modo il tema è la confisca immediata della imbarcazione. Se confischiamo subito la prossima volta non possono tornare in mare e provocare il nostro Paese e le nostre leggi“.