Apple, per non perdere una importante fetta di mercato, si è adeguata alle nuove leggi e ha confermato che i servizi iCloud in Cina verranno gestiti da un’azienda cinese a partire dal mese prossimo. Per l’azienda di Cupertino si tratta di una decisione necessaria per agire in linea con le norme cinesi. Apple ha contattato i clienti basati in Cina avvertendoli di prendere in esame, e accettare, i nuovi termini e condizioni. Tre questi c’è anche la clausola che stabilisce che sia Apple sia l’azienda cinese – Guizhou on the Could Big Data (GCBD) di proprietà del governo della omonima provincia meridionale – avranno accesso a tutti i dati archiviati sulla nuvola. I dati verranno trasferiti a partire dal 28 febbraio. Alternative? Si’ – fa sapere Apple: chi non vuole saperne puo’ chiudere l’account. Apple si era allineata alla nuova legge sulla cybersicurezza cinese nell’estate scorsa con l’apertura a luglio del primo data center sempre nella provincia Guizhou in partnership con il gruppo locale Cloud Big Data Industry. Tra le novità della legge, c’è l’obbligo, da parte degli operatori di infrastrutture informatiche, di immagazzinare “informazioni personali e dati vitali” per la Cina “raccolti e prodotti in Cina”.