Arabia Saudita: continua la lotta alla corruzione del principe Mohamed bin Salman

Il sempre più potente erede al trono saudita, il principe Mohamed bin Salman (conosciuto come MbS) ha operato un giro di vite in Arabia Saudita contro l’illegalità senza guardare in faccia a nessuno, inclusi i suoi parenti, forse scomodi.

Al Arabiya specifica su Twiter che la commissione guidata da MbS ha provveduto a far arrestare anche 4 ministri in carica che sono stati immediatamente sostituiti. Tra i destituiti il principi Moteib Bin Abdullah, che era anche ministro della Guardia Nazionale. Al suo posto il re ha nominato il principe Khalid bin Ayyaf. Altro ministro defenestrato quello dell’Economia e della Pianificazione, Adel al-Faqieh. Al suo posto Mohammed Bin Mizyn al-Tuwaijri. Fatto fuori anche il comandante della Marina saudita, l’ammiraglio Abdullah al-Sultan.

Il potente erede al trono di 32 anni è considerato di fatto il reggente dell’Arabia Saudita – guidata ancora dal padre che ha 81 anni, re Salman – perché controlla le leve del potere dal settore della Difesa all’Economia con il suo piano “Vision 2030”.

Lo scorso settembre la commissione aveva fatto arrestare una ventina di persone, inclusi influenti religiosi del clero wahabita (l’interpretazione più rigorosa ed intransigente dell’Islam sunnita) contrari alla politica estera del principe MbS che il 5 giugno ha dato il via alla rottura delle relazioni con il Qatar, così come sue riforme politiche, inclusa l’annunciata privatizzazione del 5% del colosso petrolifero Aramco ed il taglio dei sussidi di Stato.

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