Lo SCIP – Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Criminalpol ha riportato in Italia, Giuseppe MAURO, 43enne napoletano, arrestato ad Ibiza il 21 febbraio scorso, e destinatario di mandato d’arresto europeo con ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal GIP del Tribunale di Napoli.
Giuseppe MAURO, è gravemente indiziato di aver commesso, insieme ad un complice, la rapina di un Rolex molto prezioso, del valore commerciale di euro 25.000 circa, ai danni di un turista francese nel giugno scorso nel centro storico di Napoli.
Nell’occasione i due malviventi a bordo di uno scooter hanno affiancato più volte la vittima e, approfittando di un momento di distrazione, si sono impossessati dell’orologio, strappandolo con violenza al turista, procurandogli delle ferite al polso e scappando subito dopo.
L’indagine avviata immediatamente dalla Squadra Mobile ha consentito di raccogliere numerosi elementi indiziari sull’identità dei rapinatori, grazie alle dichiarazioni della vittima, dei suoi familiari e della profonda conoscenza del territorio dei “Falchi” della Squadra Mobile di Napoli.
All’esito dell’attività investigativa il G.I.P. presso il Tribunale di Napoli ha emesso nel luglio scorso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico dei due rapinatori. Misura eseguita solo nei confronti di uno dei due soggetti in quanto Giuseppe MAURO si era nel frattempo reso irreperibile.
La Mobile ha però continuato a svolgere una minuziosa attività investigativa per rintracciare il rapinatore, raccogliendo ulteriori elementi che hanno permesso allo SCIP di attivare il collaterale organo spagnolo e giungere alla cattura del latitante.
Non è la prima volta che Giuseppe MAURO scappa dopo aver commesso un delitto e viene puntualmente rintracciato: era già successo circa 11 anni fa per altri reati e anche allora era stato scortato dalle forze di polizia, dalla Spagna all’Italia, per scontare la sua pena.
All’arrivo negli Uffici di Polizia di Frontiera Aerea sono state espletate le formalità di rito e successivamente condotto in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria napoletana.