Attacchi di sabotaggio mirati: gli occhiali FPV russi minati dalla GUR ucraina

di Antonio Adriano Giancane

In un altro capitolo della guerra silenziosa tra Ucraina e Russia, emerge un’operazione sofisticata di sabotaggio che coinvolge gli occhiali FPV (First Person View) per droni. Secondo una serie di fonti tra cui il canale Telegram russo Dossier of a Spy, tra gennaio e febbraio 2025 circa 80 set di occhiali per droni Skyzone Cobra sono stati distribuiti alle forze armate russe come aiuti umanitari. Tuttavia, ciò che sembrava un innocuo supporto tecnologico per i piloti di droni russi si è trasformato in un’arma letale, quando gli occhiali sono stati modificati per includere ordigni esplosivi a distanza.

Il primo attacco documentato risale al 4 febbraio, nella regione di Belgorod, quando un soldato russo ha subito gravi ferite al volto e agli occhi dopo che l’occhiale FPV che indossava è esploso. L’esplosione è stata causata da un esplosivo C-4, un detonatore e una batteria inseriti all’interno degli occhiali. L’attivazione è avvenuta quando il soldato ha acceso la ventola di raffreddamento del dispositivo, attivando così il meccanismo di detonazione. Negli stessi giorni, si sono verificati attacchi simili in altre aree, tra cui le regioni di Kursk e nelle zone occupate delle province di Luhansk e Donetsk.

L’indagine sulle esplosioni ha rivelato che gli occhiali FPV erano stati sapientemente modificati, con l’inserimento di dispositivi esplosivi miniaturizzati, destinati a dettare un colpo mortale all’ignaro utilizzatore. Il sequestro dei kit minati è attualmente in corso, mentre le autorità russe, per il momento, non hanno rilasciato commenti ufficiali.

Secondo fonti di intelligence ucraine citate dal Financial Times, l’operazione è stata condotta dall’unità di intelligence della difesa ucraina, la GUR (Direzione principale dell’intelligence della difesa). I funzionari hanno confermato che si tratta di un’operazione ancora in corso e di successo. L’ispirazione per questa strategia di sabotaggio proviene da operazioni precedenti, in particolare dalla famosa pratica del Mossad israeliano che, nel settembre 2023, aveva usato esplosivi nascosti nei cercapersone per colpire Hezbollah in Libano.

L’operazione della GUR ha comportato l’acquisizione massiva di occhiali FPV, che sono stati modificati con un meccanismo di detonazione a distanza e successivamente distribuiti a diverse unità di droni russe. L’intervento si è svolto sotto il pretesto di donazioni umanitarie, con i dispositivi che venivano inviati tramite canali di volontariato. Non è ancora chiaro se l’attacco abbia causato vittime tra i soldati russi, ma le autorità ucraine hanno confermato che l’operazione ha avuto un impatto diretto sulle operazioni dei droni russi sul campo di battaglia.

Il sabotaggio degli occhiali FPV ha suscitato una serie di reazioni in Russia, dove i funzionari hanno confermato che almeno un lotto di occhiali è stato sabotato. Igor Potapov, rappresentante dell’azienda russa NPP, che fornisce equipaggiamenti alle forze armate russe, ha dichiarato all’agenzia statale Tass che gli occhiali sabotati erano stati consegnati come parte di un aiuto umanitario. Potapov ha spiegato che i dispositivi sono stati acquistati tramite campagne di crowdfunding, una prassi comune per l’acquisto di equipaggiamento per le truppe russe. Tuttavia, all’interno dei dispositivi sono stati trovati ordigni esplosivi con un meccanismo di attivazione che si innesca non appena gli occhiali vengono accesi, provocando un’esplosione.

In un altro report, Readovka, un canale filo-Cremlino su Telegram, ha confermato che gli occhiali FPV erano stati sabotati con esplosivi. Secondo quanto riportato, nel corpo degli occhiali sono stati trovati ordigni improvvisati con 10-15 grammi di esplosivo plastico e detonatori, destinati a scoppiare non appena i dispositivi venivano attivati. Il sabotaggio è stato attribuito a un misterioso individuo noto come “Roman”, che avrebbe spedito il lotto tramite una compagnia di consegne privata russa.

L’operazione di sabotaggio rientra nelle strategie più ampie del tenente generale Kyrylo Budanov, capo della GUR, che ha preso parte a numerosi attacchi segreti contro le forze russe. Budanov, noto per aver sopravvissuto a numerosi tentativi di assassinio, è alla guida di una serie di operazioni misteriose e pericolose che vanno ben oltre le battaglie sul campo di battaglia. Questi attacchi hanno l’obiettivo di colpire non solo le truppe nemiche ma anche le loro infrastrutture logistiche e le catene di approvvigionamento, creando instabilità e rallentando le operazioni militari.

Gli occhiali minati sono solo l’ultimo esempio di come la guerra tra Ucraina e Russia stia evolvendo verso una vera e propria “guerra ombra“, in cui ogni dettaglio, ogni tecnologia e ogni risorsa vengono utilizzati come strumento di destabilizzazione. La GUR ucraina, sotto la guida di Budanov, ha dimostrato ancora una volta la sua abilità nell’utilizzare tecniche di sabotaggio avanzate per colpire le forze russe in modo subdolo e mirato.

Con l’invasione russa che ha portato il conflitto nelle strade e nei cieli, la guerra di intelligence sembra essere altrettanto cruciale quanto le battaglie convenzionali. La vicenda degli occhiali esplosivi è solo una piccola parte di una battaglia che si gioca anche lontano dalle linee del fronte, dove il conflitto si intensifica attraverso la tecnologia, la psicologia e l’ingegno delle agenzie di intelligence.

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