Le forze irachene si sono scontrate con i militanti dello stato islamico che si trovavano nella città vecchia di Mosul, più di 36 ore dopo che Baghdad ha dichiarato la vittoria sui jihadisti in quello che era stata dichiarata la capitale “de facto” irachena del loro “califfato”.
L’annuncio della vittoria del Primo Ministro Haider Al-Abadi ha segnato la più grande sconfitta per il gruppo sunnita che si era insediato a Nord dell’Iraq. Ma l’economia di Mosul è fortemente rimaneggiata poichè la città è stata pesantemente danneggiata da quasi nove mesi di combattimento urbano estenuante.
Circa 900.000 persone sono fuggite dai combattimenti, con più di un terzo in campi fuori dalla seconda città più grande d’Iraq e il resto con famiglie e amici in altri quartieri.
L’attività civile sta ritornando rapidamente alla normalità e in gran parte di Mosul sono in corso lavori per riparare le case e le infrastrutture danneggiate: le stime delle Nazioni Unite parlano di un costo iniziale di più di 1 miliardo di dollari di danni.
Le forze di polizia, appena addestrate dalle forze multinazionali, sono schierate a Mosul accanto ai militari, ma le autorità non hanno preparato un piano post-conflict per la governance e la sicurezza nella città.
Gli elicotteri dell’esercito hanno colpito la città vecchia e le colonne di fumo sono aumentate nell’aria, anche se non è chiaro se queste provengono da esplosioni controllate o da bombe lanciate dallo Stato islamico, in ritirata.
“Viviamo ancora in un’atmosfera di guerra, nonostante l’annuncio di vittoria due giorni fa”, ha dichiarato Fahd Ghanim, 45 anni. Un’altro residente ha detto che le esplosioni hanno scosso il terreno a circa mezzo chilometro di distanza. Un funzionario militare iracheno, tuttavia, ha attribuito l’attività a “operazioni di compensazione”.
L’accesso dei media all’area è stato fortemente limitato da quando Abadi ha dichiarato la vittoria lunedì, salutando “il crollo dello stato terroristico”.
I filmati rilasciati dall’agenzia di stampa Amaq dell’Isis dal titolo “Combattere fino all’ultimo respiro” e presumibilmente ripresi nel distretto di Maydan di Mosul hanno mostrato militanti mescolati con civili e cadaveri non identificati che si trovano in mezzo alle macerie di un campo di battaglia urbano. Reuters non ha potuto autenticare il video.
Foto La Stampa
Fonte Reuters