Un sondaggio dello scorso anno ha dimostrato che più della metà delle aziende americane ha dichiarato di aver subito un attacco hacker.
L’indagine effettuata da Zogby Associates, per conto della compagnia assicurativa HSB, che offre assicurazione informatica, ha dimostrato che successivamente agli attacchi queste aziende hanno dovuto spendere ingenti somme di denaro per riparare i danni.
Delle aziende che hanno subito un attaccato nei 12 mesi precedenti, il 72% ha speso oltre 5.000 dollari per investigare ogni cyberattack, ripristinare o sostituire software e hardware e affrontare altre conseguenze, ha rilevato l’indagine. Circa il 55 percento ha speso tra $ 50.000 e più di $ 250.000. La perdita di dati è stata segnalata dal 60 per cento, mentre il 55 per cento ha subito un’interruzione del proprio business. Malware e virus hanno rappresentato più della metà degli attacchi hacker, seguiti da attacchi di denial of service, ransomware, estorsione cyber e ingegneria sociale.
“Oltre al crescente numero di cyberattacks e dei relativi costi, le imprese sono diventate sempre più sensibili a proteggere i propri dati” ha affermato il vicepresidente HSB Timothy Zeilman. “I dati guidano il business e la perdita o la corruzione delle informazioni possono diventare devastanti per un’azienda”.
L’indagine HSB ha rivelato anche che il 56 per cento degli intervistati avevano acquistato, per la prima volta nel corso dell’anno, una assicurazione informatica.
Quanto detto, in sintesi, dimostra che le aziende nella realtà della minaccia cyber dovrebbero attrezzarsi per contenere i danni e portare il rischio vicino alle zero.
Prevedere, quindi, nei propri bilanci fondi da destinare alla prevenzione e monitoraggio e fondi per una buona assicurazione informatica, atteso che quasi sicuramente si verrà attaccati.
L’aspetto più devastante è che molte aziende si accorgono di aver subito un attacco hacker dopo tantissimo tempo, ovvero non se ne accorgono affatto. I danni per questo tipo di management, “allegro” sono incalcolabili. La cultura della sicurezza, il training e l’assegnazione di fondi dedicati sono l’unica arma efficace per cercare di contrastare il fenomeno che è poi la nuova sfida moderna.
di Massimiliano D’Elia