Attacco hacker ucraino lascia zone di Mosca senza internet e tv

di Redazione

Gli attacchi di Kiev contro il territorio russo si stanno estendendo anche nella dimensione cyber, colpendo direttamente Mosca, implementando anche i raid di missili e droni nelle regioni di confine. Fonti ucraine riferiscono che un gruppo di hacker di Kiev, probabilmente con il supporto dell’intelligence, ha violato il provider internet ‘M9com’, causando la demolizione dei server, causando un’interruzione di internet e TV in alcune zone della capitale russa. Durante l’attacco, oltre 10 GB di dati sono stati scaricati da alcuni account di posta aziendali e dai database dei clienti, successivamente pubblicati online. Le fonti sostengono che si tratti di una rappresaglia per l’attacco informatico del 12 dicembre scorso contro la società di telecomunicazioni ucraina Kyivstar.

Parallelamente, la campagna di attacchi ucraini sui territori russi continua: due droni hanno colpito un deposito di carburante a Oryol, causando tre feriti. Un bombardamento sul villaggio di Gornal ha provocato la morte di una donna e danni a due case, denunciati dal governatore Roman Starovoyt, che poco prima aveva riferito dell’abbattimento di quattro droni nella regione. I raid ucraini sulla regione di Belgorod, la più colpita nelle ultime settimane, continuano con tre feriti gravi in 24 ore.

Di fronte all’intensità degli attacchi, il Cremlino assicura che l’esercito russo farà “tutto il possibile” per fermare i bombardamenti, come dichiarato dal portavoce di Putin, Dmitri Peskov. Tuttavia, in Ucraina, i missili continuano a piovere. L’inverno si aggiunge alle difficoltà del popolo ucraino, con temperature scese a -15 gradi in molte parti del paese, lasciando più di 1.000 città e villaggi senza elettricità in nove regioni, secondo l’Ansa.

Nel frattempo il portavoce dell’aeronautica Yuri Ihnat ha lanciato l’allarme, dichiarando che l’Ucraina ha esaurito una considerevole quantità di munizioni e che c’è una carenza di missili guidati antiaerei. Questi commenti seguono le segnalazioni del New York Times secondo cui la fornitura di missili Patriot potrebbe presto diventare insostenibile, con costi di costruzione stimati tra i 2 e i 4 milioni di dollari per un singolo razzo. I 50 miliardi di aiuti alla sicurezza per Kiev sono ancora bloccati al Congresso degli Stati Uniti, mentre l’Ucraina attende un pacchetto di 50 miliardi di euro dall’UE, bloccato dal veto dell’Ungheria. Tuttavia, ci sono segnali che l’Ungheria potrebbe ritirare il veto, a condizione che i finanziamenti vengano approvati annualmente, secondo tre fonti diplomatiche europee citate da Politico.

Nel frattempo, il ministero della Difesa russo ha annunciato un aumento delle forniture, avviando la produzione in serie di un ampio assortimento di droni. Il Cremlino non si è espresso sulle accuse delle forniture delle armi nordcoreane, puntando invece il dito contro le forze ucraine per i bombardamenti su “siti civili” in territorio russo, inclusa Belgorod, con proiettili e missili provenienti da Germania, Francia, Italia, Stati Uniti e altri Paesi.

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