di Antonio Adriano Giancane
Il tentato omicidio di Donald Trump durante un comizio elettorale in Pennsylvania per mano del ventenne Thomas Matthew Crook ha suscitato una forte ondata di simpatia e sostegno nei confronti dell’ex presidente USA. L’episodio ha galvanizzato molti elettori, compresi quelli indecisi o critici, che ora vedono in Trump un leader perseguitato e vittima di violenza ingiustificata. Le previsioni, infatti, indicano che l’affluenza alle urne supererà le aspettative, con un gran numero di elettori motivati dall’attentato. Trump, oltre a consolidare il suo zoccolo duro, sta guadagnando terreno tra gli indecisi e i moderati, che lo vedono come un simbolo di resistenza e coraggio. Questo clima favorevole potrebbe condurre Trump a una vittoria netta e convincente nelle prossime elezioni.
Il sostegno all’Ucraina in bilico
La possibile rielezione di Trump genera incertezza riguardo al futuro del sostegno americano all’Ucraina. Un eventuale ritiro degli Stati Uniti potrebbe disincentivare anche altri alleati occidentali, come l’Unione Europea e la NATO, dal continuare il loro supporto, facilitando così la Russia nel suo conflitto con l’Ucraina. Queste preoccupazioni sono state al centro del vertice tenutosi ieri al Blenheim Palace, storica residenza di Winston Churchill, che ha riunito oltre 40 leader europei. Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha aperto il vertice lanciando un forte monito: “La sicurezza europea è a rischio“. Ha sottolineato l’importanza di affrontare insieme l’aggressione russa, una minaccia per l’intero continente. Accanto a lui, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha invocato il coraggio di Churchill, sfidando i presenti con la domanda: “L’Europa sarà un continente che non si arrende né si vende ai tiranni?“.
Starmer, primo ministro britannico, ha colto l’occasione per proclamare il ritorno della Gran Bretagna come attore di primo piano in Europa, proponendo di rafforzare i legami con l’UE interrotti dalla Brexit. “Rafforzeremo le relazioni esistenti e ne costruiremo di nuove. Questo include il ripristino delle nostre relazioni con l’Unione Europea“, ha dichiarato.
Il vertice al Blenheim Palace
Emmanuel Macron, che ha ideato la Comunità politica europea, ha ribadito l’importanza di una cooperazione stretta tra i paesi europei, dentro e fuori l’UE, per affrontare le sfide comuni. Tuttavia, non tutti condividono la visione di Macron di un’Europa più autonoma, soprattutto in un contesto di crescenti divisioni interne all’Unione.
Il primo ministro polacco, Donald Tusk, ha dichiarato che l’Europa si trova in un’“era prebellica” e deve prepararsi di conseguenza. Anche Kim Darroch, ex consigliere britannico per la sicurezza nazionale, ha espresso preoccupazioni riguardo agli eventi di Milwaukee e alla candidatura di J.D. Vance come vicepresidente al fianco di Trump, sottolineando la pressione su Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia e Polonia per dimostrare che il futuro dell’Ucraina è sotto controllo.
Sophia Gaston, responsabile della politica estera di Policy Exchange, ha evidenziato che una seconda presidenza Trump rappresenta una grande incognita. I leader europei sperano di convincere Trump a mantenere il sostegno a Kiev, argomentando che senza di esso la Russia avrebbe un vantaggio significativo. “Se rimane fedele all’Ucraina, da qualche parte dovrà esserci un accordo per il quale potrà rivendicare il merito“, ha detto Darroch.
La situazione internazionale è cambiata dall’ultima presidenza Trump, con un numero crescente di paesi NATO che raggiunge l’obiettivo di spendere il 2% del PIL per la difesa (23 dei 32 Paesi membri della NATO sono in procinto di raggiungere l’obiettivo di spendere il 2% del prodotto interno lordo per la difesa). Starmer ha poi annunciato una revisione strategica della difesa britannica, riconoscendo l’urgenza in considerazione delle minacce attuali.
Il vertice di Blenheim ha dimostrato l’importanza di un’Europa unita di fronte alle sfide globali. La possibilità di un riavvicinamento della Gran Bretagna ai partner europei potrebbe sbloccare nuove opportunità di cooperazione, rafforzando la sicurezza continentale. Tuttavia, le prossime mosse degli Stati Uniti, soprattutto in caso di una rielezione di Trump, rimangono un fattore decisivo per il futuro equilibrio geopolitico.
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