E’ salito a 18 morti il bilancio dell’attentato suicida che ha colpito questa mattina la capitale siriana Damasco. Lo riferisce l’Osservatorio siriani per i diritti umani, organizzazione non governativa con sede a Londra. Almeno sette membri delle forze di sicurezza e due civili risulterebbero tra le vittime. L’agenzia di stampa siriana ufficiale “Sana”, che cita fonti di polizia, afferma che “i terroristi hanno fatto esplodere tre auto”, due delle quali sulla strada verso l’aeroporto a sud-est della capitale Damasco e un’altra nel distretto orientale di Sahat Al Tahrir. Sarebbe stata la terza autobomba a causare il maggior numero di vittime dove il terrorista, una volta circondato, sarebbe riuscito a farsi esplodere. Le altre due auto-bomba non avrebbero causato vittime. Testimoni locali di Sahat Al Tahrir riferiscono di aver sentito colpi d’arma da fuoco seguiti da una forte esplosione che ha mandato in frantumi i vetri delle finestre intorno alle 6 del mattino ora locale. La capitale Damasco e’ stata risparmiata dalle battaglie su larga scala che hanno devastato altre importanti citta’ siriane come Aleppo durante gli ultimi sei anni di guerra civile, ma e’ spesso bersaglio di attentati terroristici. L’ultimo grave attacco – rivendicato dallo Stato islamico – era avvenuto a meta’ marzo contro un tribunale e un ristorante, con un bilancio di 32 vittime. Due giorni prima altre due esplosioni – rivendicate dal gruppo Jabhat Fatah al Sham – aveva causato 74 morti nella citta’ vecchia.
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