Attesa per conoscere gli esiti del colloquio tra Trump e Putin

Mentre Kiev teme concessioni su Crimea e Odessa, l’Europa accelera sulla Difesa

di Antonio Adriano Giancane

L’intero mondo osserva con trepidazione gli sviluppi del colloquio telefonico tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo statunitense Donald Trump. La conversazione, iniziata nel primo pomeriggio, rimane al centro dell’attenzione internazionale, mentre il vice capo di gabinetto della Casa Bianca, Dan Scavino, ha assicurato che il dialogo “sta andando bene“. I dettagli della telefonata verranno diffusi nelle prossime ore, come confermato dal Cremlino.

Il presidente Trump ha affermato che molti aspetti di un possibile accordo per la pace in Ucraina sono stati delineati, ma ha sottolineato che “rimane molto da fare“. Tuttavia, a preoccupare Kiev non è solo l’incertezza sulle condizioni della tregua, ma il timore che gli Stati Uniti possano concedere troppo a Mosca. Secondo fonti statunitensi, tra le ipotesi in discussione vi sarebbe il riconoscimento dell’annessione della Crimea e la possibilità di trattare il futuro di Odessa, l’ultima porta ucraina sul Mar Nero. Per il governo di Volodymyr Zelensky, una simile concessione equivarrebbe a una capitolazione inaccettabile.

Kiev insiste affinché la Russia accetti la tregua senza condizioni, ma il Cremlino resta fermo sulle proprie posizioni. La possibilità che Trump possa avallare alcune rivendicazioni di Putin agita non solo l’Ucraina, ma anche i partner europei, timorosi di un accordo che potrebbe ridefinire gli equilibri geopolitici del continente.

In questo contesto di incertezza, l’Europa si muove per rafforzare la propria capacità di difesa. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha lanciato un monito chiaro durante il suo discorso all’Accademia militare di Copenhagen: “Se l’Europa vuole evitare la guerra, deve prepararsi ad affrontarla“.

L’UE ha deciso di accelerare sulla costruzione di una strategia di difesa comune, con l’obiettivo di rafforzare il settore militare entro il 2030. Mercoledì sarà presentato un Libro bianco sulla difesa europea, che delineerà una tabella di marcia per rendere il continente più autonomo in materia di sicurezza.

Von der Leyen ha evidenziato la crescente minaccia rappresentata dalla Russia, sottolineando che Mosca sta trasformando la propria economia in un’economia di guerra, con il 40% del bilancio statale destinato alla difesa. Allo stesso tempo, la presidente della Commissione ha sottolineato che gli Stati Uniti stanno concentrando sempre più la loro attenzione sulla regione indo-pacifica, spingendo l’Europa a prendere in mano il proprio destino in materia di sicurezza.

Con un’architettura di sicurezza in trasformazione e la crescente necessità di investimenti autonomi nel settore della difesa, Bruxelles intende promuovere un mercato europeo per le attrezzature militari, incentivando la produzione e la ricerca all’interno dell’UE. “Oggi la maggior parte degli investimenti nel settore della difesa va fuori dall’Europa. Questo non è sostenibile“, ha ribadito von der Leyen, invitando i paesi membri a rafforzare la collaborazione con la NATO e gli Stati Uniti, senza però rinunciare alla propria autonomia strategica.

Mentre il mondo attende di conoscere i dettagli della telefonata tra Trump e Putin, l’Europa si prepara a fronteggiare una nuova fase geopolitica, in cui la sicurezza del continente potrebbe dipendere sempre più dalle proprie decisioni e dalla capacità di agire con determinazione di fronte alle sfide globali.

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