La comunità chiede sicurezza dopo l’ennesimo episodio. Il sindaco chiarisce: “Non sono randagi, ma cani sfuggiti al controllo del proprietario”
di Emanuela Ricci
Lunedì scorso, nel comune di Montelanico, in provincia di Roma, si è verificato un grave episodio che ha ingenerato paura e preoccupazione tra i cittadini. Un uomo è stato aggredito da quattro cani di grossa taglia, identificati come pitbull, mentre passeggiava con la sua cagnolina. Nel tentativo di proteggere il proprio animale, l’uomo si è accasciato a terra, coprendolo con il corpo e il soprabito, riportando ferite alle mani nel disperato tentativo di respingere i grossi cani, a quanto pare incustoditi. La scena si è svolta all’ingresso del comune di Montelanico e ha attirato l’attenzione di diversi passanti che, vedendo l’uomo in difficoltà, sono intervenuti per aiutarlo. Alcuni hanno tentato di allontanare i cani, mentre altri hanno immediatamente allertato i soccorsi. Sul posto sono giunti i Carabinieri, il personale sanitario del 118 e i responsabili del Servizio Veterinario della ASL RM5. L’uomo, soccorso tempestivamente, è stato trasferito in ospedale, dove gli sono state riscontrate lesioni lievi con pochi giorni di prognosi.
Secondo quanto riferito dai testimoni, non è la prima volta che questi stessi cani si rendono protagonisti di comportamenti violenti. L’episodio di lunedì sarebbe infatti l’ennesimo registrato in tempi recenti, alimentando la preoccupazione tra i residenti e la paura che, senza un adeguato controllo, tali animali possano in futuro causare danni irreparabili. Episodi analoghi, riportati spesso nelle cronache nazionali, hanno purtroppo avuto conseguenze gravi, talvolta anche fatali, evidenziando i pericoli connessi alla gestione di cani di razze considerate potenzialmente aggressive, come i pitbull.
A seguito della diffusione della notizia e dell’allarme tra i cittadini, il sindaco di Montelanico, Sandro Onorati, sentito da questa redazione, ha voluto chiarire alcuni aspetti della vicenda con una dichiarazione ufficiale. Il primo cittadino ha precisato che i cani coinvolti non sono randagi, come inizialmente si era ipotizzato, ma animali regolarmente detenuti da un cittadino di Montelanico che, per cause ancora da accertare, sono sfuggiti al controllo del proprietario. Questa distinzione è di fondamentale importanza, poiché stabilisce competenze diverse tra le autorità coinvolte. Mentre la gestione dei cani randagi è di competenza del Comune, la responsabilità di intervento, in casi come questo, ricade sul Servizio Veterinario della ASL, con il supporto delle forze dell’ordine. Il sindaco ha inoltre smentito categoricamente le accuse mosse contro l’amministrazione comunale, secondo cui il Comune non avrebbe adottato misure sufficienti per risolvere la situazione, ribadendo che l’amministrazione ha collaborato sin dal primo episodio con i Carabinieri e con la ASL Veterinaria.
Onorati ha ricordato il protocollo seguito in situazioni simili, specificando che in caso di emergenza legata a cani randagi, il Servizio Veterinario della ASL, con il supporto della Polizia Locale, procede alla cattura degli animali, come già avvenuto in passato. Tuttavia, quando si tratta di animali regolarmente registrati e con un proprietario, come nel caso in questione, l’iter è diverso e richiede il diretto intervento delle forze dell’ordine e della ASL Veterinaria. Il sindaco ha inoltre assicurato di aver verificato personalmente le condizioni di salute del cittadino aggredito, adempiendo così ai doveri istituzionali che spettano all’amministrazione.
La vicenda ha riacceso il dibattito sulla necessità di una gestione più attenta degli animali appartenenti a razze ritenute potenzialmente pericolose e ha sollevato preoccupazioni per la sicurezza della comunità. I residenti di Montelanico chiedono interventi più incisivi e misure preventive da parte delle autorità competenti per evitare che episodi di questa natura possano ripetersi in futuro. La Procura della Repubblica di Velletri sta ora valutando il caso e dovrà stabilire le eventuali responsabilità del proprietario dei cani.
La normativa italiana
Secondo la normativa italiana, il proprietario di un animale domestico ha l’obbligo di custodirlo adeguatamente e di adottare tutte le precauzioni necessarie per prevenire danni a terzi. Tale responsabilità è stabilita dall’articolo 672 del Codice Penale, che prevede sanzioni amministrative per chi lascia liberi o custodisce senza cautele animali pericolosi. Nel caso in cui un animale provochi lesioni a una persona, il proprietario può essere perseguito ai sensi dell’articolo 590 del Codice Penale per lesioni personali colpose e, nei casi più gravi, ai sensi dell’articolo 589 per omicidio colposo. Inoltre, l’articolo 2052 del Codice Civile stabilisce un principio di responsabilità oggettiva per il proprietario, il quale è tenuto a risarcire i danni provocati dall’animale salvo che dimostri il caso fortuito. Questo obbligo non si limita esclusivamente ai cani classificati come “pericolosi”, ma si estende a tutti gli animali che, per caratteristiche di mole o indole, possono risultare aggressivi.
A difesa degli amici a quattro zampe
Non tutti i cani di grossa taglia, pitbull inclusi, meritano di essere stigmatizzati dai fatti di cronaca. In condizioni normali, infatti, sono animali dolci e affettuosi, capaci di convivere serenamente in famiglia e socializzare con altri cani. Spesso la responsabilità di comportamenti aggressivi non è degli animali, che possono avere una predisposizione genetica particolare, ma dei proprietari che non si occupano adeguatamente del loro benessere. Una gestione scorretta, un ambiente inadatto e la mancanza di educazione possono trasformare questi cani in potenziali pericoli, snaturando la loro vera indole.
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