Chi vuol essere curcuma o zenzero, sia; dei lor miracoli non v’è certezza

Aprono il chakta o depurano l’anima secondo i dettami della medicina ayurvedica? Fate voi.

(di Nicola Simonetti) Per quanto riguarda gli effetti benefici sulla salute, dubbi e certezze si confondono facilmente.

Spezie ed erbe aromatiche, in genere – è noto –  hanno proprietà antimicrobiche e antinfiammatorie e curcuma e zenzero, grazie, rispettivamente, a curcumina e gingerolo, hanno dimostrato, in sperimentazioni su animale ed uomo, di possederne a dovere nel contrastare i processi infiammatori contrastando la ciclossigenasi 2, enzima responsabile dell’infiammazione.

Recenti studi sullo zenzero ne hanno dimostrato capacità di  ridurre il troppo colesterolo nel sangue e intervenire in alcuni meccanismi metabolici e correggere alcuni fenomeni degenerativi legati ad obesità (ma non la “cura”) e diabete ed intervenire nel contrastare il vomito.

Lo zenzero è considerato, in Giappone, come alimento della longevità. Ma, finora, nessuna prova credibile lo ha dimostrato. Comunque – dice Corinne Cheval – esso riscalda il corpo nell’inverno, riduce le nausee nella gravide (effetti sul feto?).

Zenzero e, soprattutto, curcuma, sono antiossidanti ed antinfiammatori (forme artritiche) riducendo anche il dolore collegato, facilitano la digestione, rinforzano le capacità immunitarie di difesa. C’è chi ne vanta le proprietà antitumorali ma non si sono prove concrete, a meno che si tratti di animali di laboratorio trattati con dosi da elefante. Nell’uomo, i risultati sono molto mediocri (dr Bruno Raynard dell’Ist. Goustave Roussy di Vallejuif).

Si tratta di spezie dalle proprietà interessanti ma non “miracolose” anche perché alcuni prodigi rilevati in laboratorio difficilmente potrebbero ripresentarsi nella persona: scarso assorbimento da parte dell’organismo (la curcumina è meglio assorbita se accompagnata dalla piperina del pepe nero) e dosi efficaci sono aleatori, anche riguardo all’eventuale nocività di dosi eccedenti.

Cento gr. di curcuma, detta  “zafferano delle Indie” o “dei poveri”, essendo a questo simile ma dal costo inferiore, conferiscono 354 calorie e contengono acidi grassi poli e monoinsaturi, sali minerali, zuccheri, vitamina C.

Non basta dire curcuma. Un cucchiaino, due, una punta di coltello, un pizzico al giorno? Nulla di più incerto. Comunque, per la sicurezza e la probabilità di beneficio terapeutico, prendere sempre le confezioni titolate e standardizzate nelle quali le quantità di principio siano sicure e sempre le stesse e non esagerare nelle dosi (il consiglio medico diventa necessario). Meglio non sottoporre a cottura ma consumare crudo (aggiungere a fine cottura).

Chi soffre di calcolosi biliare o di problemi delle vie biliari se ne astenga. Così pure faccia chi ha alterazioni della coagulazione del sangue o reazioni allergiche. Mai in gravidanza od allattamento. Potendo la spezia interferire con farmaci in uso, riducendone l’effetto. Farsi autorizzare dal medico prima di assumerne. Sconsigliato a chi è in trattamento radio o chemioterapico (Annals of Oncology, 2018).

Antinfluenzale? Effetti ambigui.

Antinfiammatorio? Non riscontri scientifici univoci nell’uomo. Sembra che sia di aiuto contro i dolori artrosici del ginocchio.

“Da usare, comunque – avverte prof. Simon Schraub (dir. centro lotta al cancro di Strasburgo) – con molta prudenza e lasciar da parte le sirene della pubblicità internet”

Possibili effetti collaterali: ulcere, nausea, meteorismo, dissenteria con diarrea, muco e sangue nelle feci e forti spasmi.

La curcuma è declinata in molti modi. Dal latte (“d’oro”), alle maschere per il viso, all’olio di curcuma per la chioma, alle tisane, decotti, sali da bagno e quant’altro la fantasia suggerisce. Tra l’altro, è ingrediente di base per la preparazione del curry.

“Dimagrante”? per quanto possa fare la capacità di silenziare il senso di fame, indurre facile sazietà, di bruciare (quanti?) i grassi, di tenere sotto controllo la glicemia, evitando i picchi, di favorire l’eliminazione dei liquidi.

“Intensifichiamo, studiamo, confrontiamoci con  la realtà di laboratorio e clinica ma evitiamo – raccomanda Raynard – fughe in avanti che mettono a rischio il consumatore non avvertito”.

Sullo stesso piano, alcuni esempi di prodotti alla moda come il tè verde, un antiossidante che potrebbe rallentare la marcia delle cellule cancerose del seno, prostata e della leucemia. “Tutto al condizionale” (Schraub).

La spirulina, piccola alga di acqua dolce, usata dagli astronauti per preservare la propria massa muscolare, è consigliata come dinamizzante.

Chi vuol essere curcuma o zenzero, sia; dei lor miracoli non v’è certezza

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