Gli ambulanti sono definitivamente fuori dalla direttiva Bolkestein

L’ANA festeggia il grande risultato domenica prossima al mercato settimanale di Fondi
Dopo tre anni di manifestazioni, iniziative, dibattiti, incontri, riunioni, assemblee, sit – in, lettere, appelli e persino rallentamenti sulla Autostrada Bologna – Firenze, le Associazioni No Bolkestein possono festeggiare il più grande risultato della loro lotta: la fuoriuscita definitiva degli ambulanti dalla Direttiva Bolkestein.
L’ANA (Associazione Nazionale Ambulanti) oggi – e prima di essa la Associazione “IMPRESE OGGI” promotrice della “MARCIA DEI SILENZIOSI” svoltasi a Fondi il 9 giugno del 2016 – sono stata parte di questo straordinario e pacifico movimento degli ambulanti sorto spontaneamente a Roma e nel Basso Lazio e poi sviluppatosi a macchia d’olio nelle più grandi città d’Italia (Napoli, Firenze, Milano, Torino, Campobasso, Bari) ed in tutte le Regioni d’Italia.
Importantissime e vitali erano state le proroghe delle concessioni fino al 2018 ed al 2020, stabilite dai Governi Gentiloni. Come pure fu uno spartiacque l’approvazione del comma 1181 della Legge di Bilancio del 2017. Ma con l’ultima Legge di Bilancio approvata nei giorni scorsi dal Parlamento l’attuale Governo ha infatti deciso di escludere definitivamente gli ambulanti dalla Direttiva Bolkestein con l’intento di superare le attuali incertezze che pesavano come una spada di Damocle su circa 196.000 piccole attività ambulanti e su un indotto di circa 1 milione di imprese.
Nella sola Provincia di Latina erano coinvolte ben 1.700 piccole imprese ambulanti; altre 2.000 nella Provincia di Frosinone; ben 20.000 nella Regione Lazio, di cui solo a Roma 11.000; oltre 30.000 in Campania, di cui ben 4.000 nella città di Napoli.
Niente più Bandi, niente più selezioni, niente più rischi di rilascio di concessioni limitate a 7, 9 o 12 anni, niente più rischi di perdere la concessione e il posto su cui lavori da una vita per un banale errore formale. La Direttiva Bolkestein era diventata un vero incubo per tantissime famiglie ambulanti che durava dal marzo del 2010.
Ora si volta pagina. Ora guardiamo la futuro di questa categoria che ha bisogno di rilanciarsi con una tassazione semplificata, con nuovi investimenti, con una sola tassa sul suolo pubblico, con l’istituzione di un Fondo di Solidarietà che li indennizzi in caso di danni causati da trombe d’aria o altri eventi atmosferici. E guardiamo al futuro dei nostri mercati e delle nostre fiere, che pur essendo stati riconosciuti nel 2006 dall’UNESCO patrimonio dei beni culturali immateriali del nostro paese, hanno bisogno di interventi di riqualificazione e di manutenzione.

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