(di Francesco Matera) La ministra Lucia Azzolina sul suo profilo facebook ha invitato i dirigenti scolastici: “Alla responsabilità e consapevolezza da parte di tutti. Siamo al lavoro da mesi per il rientro a scuola di tutte le studentesse e di tutti gli studenti. E’ una priorità assoluta del governo, le scuole non vanno solo riaperte, dobbiamo fare in modo che poi non richiudano. E serve la collaborazione di tutti”.
L’appello della ministra dopo il malumore registrato nell’ambiente scolastico, da chi sarà in prima linea a settembre con l’annunciata riapertura delle scuole.
I dirigenti scolastici, i presidi appunto, sono sul piede di guerra. Devono organizzare tutto con linee di indirizzo non chiare che tendono a delegare a livello locale tutte le responsabilità. Sentono su di loro, quindi, tutta la responsabilità e non solo quella operativa ma anche quella penale. Di scudo penale per loro al governo non ne vogliono sentir parlare. La proposta è quella di istituire la figura del “medico competente”, proprio per far ricadere su di lui tutta le gestione di possibili focolai di contagio all’interno dei plessi scolastici. Naturalmente i medici competenti non potranno essere inseriti negli organici delle scuole, ne occorrerebbero circa 8000, verranno nominati tra i medici dell’Asl territoriale. Il medico competente dovrà pertanto organizzare l’evento di crisi, quando si scopre a scuola uno studente o un insegnante positivo al CoviD-19.
Ad alzare i toni della protesta direttamente il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, (ANP), Antonello Giannelli che ha minacciato di mettersi di traverso con le le scuole che, a queste condizioni, non riaprirebbero. A fargli eco anche i sindacati degli insegnanti.
Nel frattempo sono partiti i test per i docenti e il personale mentre il ministero della Salute sta organizzando con le Regioni il piano di risposta in caso di un contagio tra gli studenti, i professori o anche le famiglie. Al vaglio anche la soluzione di predisporre test molecolari in tempo reale attraverso le Asl. Sulla responsabilità penale dei presidi, tuttavia, si è registrata qualche flebile apertura: il Governo potrebbe fornire qualche chiarimento al riguardo senza però garantire un vero e proprio scudo penale. Anche il Comitato Tecnico Scientifico è al lavoro. Mercoledì si esprimerà sulle distanze da tenere e sull’uso delle mascherine in classe. Altro problema è quello dei banchi singoli, non sono ancora stati consegnati alle scuole, anche se il super commissario Arcuri ha promesso di iniziare la distribuzione a partire dal 1° settembre.
Se tutto va bene la Didattica a distanza sarà l’unica soluzione….
Nel frattempo gira in rete la notizia che se un alunno è positivo al coronavirus viene trattenuto dalle autorità per il protocollo sanitario del caso: i genitori non possono più vedere così il proprio figlio.
Sul profilo Facebook la ministra Azzolina ha subito smentito la notizia, bollandola come “fake news“: “Sta purtroppo girando una grave fake news su cosa accade quando si deve gestire un alunno che, all’interno dell’istituto scolastico, mostra sintomi compatibili con l’infezione da Covid-19. Si arriva a sostenere che ai genitori non sarà permesso prelevare i propri figli e che questi saranno affidati all’autorità sanitaria. Niente di più falso, ovviamente. Il Protocollo di sicurezza prevede invece che si debba provvedere quanto prima possibile “al ritorno al proprio domicilio” e ad attivare i necessari protocolli sanitari per la sicurezza di tutti”. Documento del MIUR link