Il governo regionale catalano ha ammesso di aver ricevuto nel maggio scorso un’informativa riguardo ad un possibile attentato sulla Rambla di Barcellona, ma che questa aveva “una credibilità scarsa” e non aveva comunque nulla a che fare con la strage commessa dalla cellula jihadista di Ripoll il 17 agosto scorso. L’esistenza dell’informativa è stata pubblicata in esclusiva dal quotidiano catalano El Periodico de Catalunya: si tratta della copia di un messaggio in inglese del Centro nazionale anti-terrorismo, che riunisce Cia ed Fbi, indirizzato alla Centrale spagnola dei servizi, alla polizia spagnola e ai Mossos d’Esquadra. Il documento, scrive El Periodico, contiene “informazioni non confermate, la cui veridicità non è nota, datate alla fine di maggio e che indicavano come l’Isis prevedesse di realizzare attentati terroristici contro siti turistici molto frequentati di Barcellona e in particolare la Rambla”. Il comandante dei Mossos, Josep Lluis Trapero, ha tuttavia sottolineato in una conferenza stampa che la credibilità dell’informativa era stata giudicata scarsa sia dal governo centrale di Madrid che dalle autorità catalane, e che il contenuto del documento non è mai stato oggetto di discussione nelle riunioni congiunte antiterrorismo; inoltre, i Mossos non lo hanno ricevuto né dalla Cia né dai servizi di intelligence statunitensi, sebbene Trapero non abbia rivelato la fonte effettiva. El Pais sottolinea che l’informativa avrebbe forse potuto portare ad adottare delle maggiori misure di sicurezza generiche ma non a delle indagini o degli arresti, dal momento che non conteneva alcun indizio utile in tal senso; inoltre, sebbene nel testo si individui sia la data che il luogo dell’attentato con due mesi di anticipo le indagini in corso indicano che l’attacco venne improvvisato il giorno prima delle stragi: l’esplosione di Alcanar infatti costrinse i terroristi a cambiare all’ultimo momento i propri piani. L’esistenza di un’informativa della Cia riguardo a un possibile attentato era circolata nei gironi immediatamente successivi alla strage, ma sia il presidente regionale catalano, Carles Puigdemont, che lo stesso Trapero avevano smentito la notizia.