(di Massimiliano D’Elia) Continua la polemica contro il libro di Chiara Giannini “Io sono Matteo Salvini” e soprattutto contro la casa editrice “Altaforte”, ritenuta vicina a CasaPound e “fascista”. Presso la 32sima edizione del Salone del Libro di Torino, infatti, la casa editrice “per apologia di fascismo” non è stata ammessa ad esporre i suoi ultimi prodotti editoriali. L’autrice del libro più discusso in questi ultimi giorni, Chiara Giannini non ha esitato un attimo e ieri si è presentata presso il Salone di Torino dove ha agitato il suo libro, vicino lo stand della Feltrinelli, con le braccia verso l’alto. Un gesto, per dimostrare che la censura non può impedire di esprimere la propria opinione, la propria idea. Tuttavia, con lo stupore di tutti, ad un certo punto si è adunata una fitta folla intorno alla giornalista Giannini e dopo alcune battute “colorite” ha iniziato ad intonare “bella ciao”, canzone simbolo della lotta partigana.
Chiara Giannini ha risposto: «Questi sono gli italiani che impediscono la democrazia, evviva la democrazia».
Una cosa è certa, parlare ancora di fascismo e comunismo la dice lunga sul nostro Paese. Un Paese che vuole rimanere arroccato alla storia senza guardare al futuro, incerto e per il quale occorre inclusività e non divisione interna. Fuori dai confini italici c’è un mondo che gira velocemente e che divora opportunità di sviluppo, proprio quelle di cui abbiamo bisogno per poter cercare di crescere alla pari degli altri paesi più industrializzati. Se i media parlano giornate intere del nulla vuol dire che non stiamo costruendo nulla. Siamo più avvezzi al pettegolezzo piuttosto che alle “questioni” serie. L’unica cosa certa è che gli italiani non sono stupidi e capiscono questi giochetti. Il 26 maggio sarà la risposta degli italiani.