The Libia Observer riporta che un gruppo di miliziani di Bengasi ha preso d’assalto martedì scorso l’ospedale Jala della città. Lo stesso giorno in cui è stato attaccato il ministero degli esteri. L’attacco è avvenuto con colpi di arma da fuoco all’interno dell’unità di terapia intensiva (ICU), ha riferito l’ospedale.
Il gruppo armato è entrato in terapia intensiva sparando in aria, provocando il panico tra i pazienti e i medici.
“Questa terribile situazione continua se non sarà presa una soluzione radicale a queste violazioni”. La direzione ha aggiunto, senza approfondire l’identità degli uomini armati e il motivo per cui volevano entrare nell’ICU.
L’incidente avviene nonostante l’annuncio del ministero dell’Interno di nuove misure di sicurezza a seguito di un’ondata senza precedenti di violenze, crimini e di rapine a mano armata da parte di gruppi di miliziani.
La settimana scorsa, il ministro dell’Interno ha licenziato il capo della direzione della sicurezza di Bengasi, Salah Huwaidi, per il suo fallimento nel dissuadere i criminali, identificati in gruppi di miliziani legati al sedicente esercito di Khalifa Haftar.
La regione orientale è controllata dai gruppi di miliziani di Khalifa Haftar, i quali affermano che Bengasi e l’intera regione orientale sono “più sicure delle altre città libiche, specialmente dopo aver sconfitto il terrorismo”.