Con l’avvicinarsi delle elezioni politiche 2018 cresce la curiosità nei confronti dei candidati e sul curioso caso della coalizione del centro destra. L’alleanza siglata di recente tra i tre partiti al momento risulta divisa sul nome del proprio candidato Premier nell’eventualità di una vittoria, con Giorgia Meloni e Matteo Salvini già candidati per i rispettivi partiti e Forza Italia ancora in forse sul nome da lanciare.
Questa situazione di incertezza risulta legata con tutta probabilità all’incandidabilità dell’ormai ex cavaliere Silvio Berlusconi: le elezioni del 4 Marzo si avvicinano e ancora dall’Europa non arrivano novità sulla possibile sentenza della Corte Ue che possa sovvertire la situazione. Secondo quanto trapela in queste ore le notizie non sarebbero proprio positive per Berlusconi: “È difficile fornire una data per la sentenza”, ha infatti spiegato oggi a Strasburgo Guido Raimondi, presidente della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo.(Ansa). Intanto, fonti vicine alla Corte ci dicono che abitualmente i ricorsi giudicati in Grande Camera (come nel caso di Berlusconi) vengono emessi con sentenza circa 9-11 mesi dopo l’udienza. Tenendo conto che l’udienza di Berlusconi si è tenuta lo scorso 22 Novembre, non parrebbero esserci grandi speranze che la fatidica decisione possa arrivare in tempo utile per le elezioni politiche italiane.
Da qui la continua ricerca di Berlusconi per un “delfino” adatto che possa sostituirlo nell’eventualità di una vittoria, per non lasciare troppo potere decisionale agli alleati. La scelta del premier sembra essere rimandata a dopo il voto, anche se qualche nome comincia a circolare. Uno su tutti: Antonio Tajani, presidente del Parlamento europeo dal 17 gennaio 2017. Così Silvio Berlusconi ha lanciato il il nome di Tajani ai micrifoni di Rtl: “Se fosse possibile avere come premier Antonio Tajani sarebbe una bellissima scelta. Tajani è tra i fondatori di Forza Italia, ha dimostrato in questi anni lealtà assoluta e totale alle nostre idee”
Non si è fatta attendere la risposta della leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, parlando ad Agorà che ha sottolineato: “Tajani non è il candidato di Fdi, che come si sa è Giorgia Meloni. Gli italiani scelgano qual è la proposta che li convince di più. A capo dell’Italia preferisco avere un movimento e una persona più capace di puntare i piedi in Europa di quanto abbia visto fare in questi anni”
Una mossa quella di Silvio Berlusconi che pare abbia infastidito l’ala più a destra della sua Matteo Salvini al momento non si è fatto sentire, ma la sua storica posizione antieuropeista non potrà che richiamare una posizione simile a quella di Giorgia Meloni.
Insomma se Berlusconi non potrà essere direttamente candidato non pare comunque voler concedere il passo agli alleati riservandosi dei proporre personalità quali Tajani di grande levatura che ben sarebbero accettati anche da molti avversari, forse in ottica di una futura grande coalizione.