Difenderemo l’art. 5 del Patto Atlantico, quello che parla di mutua difesa tra gli Alleati, così il presidente Usa Joe Biden ha esordito alla Conferenza sulla Difesa e Sicurezza di Monaco. Un colpo di spugna all’idea della NATO parassita degli Usa che si era fatto ed aveva poi esternato pubblicamente il suo predecessore Donald Trump.
Il Capo della Casa Bianca ha però voluto subito fissare i paletti della sua politica estera con l’Europa: “gli avversari di oggi sono Cina e Russia“. La speranza dell’amministrazione Usa è che anche i maggiori paesi europei convergano nel considerare pericolosi i due Paesi ad est del Globo.
Dalle prime dichiarazioni sull’argomento si è registrata una reazione non molto assertiva da parte di Angela Merkel ed Emmanuel Macron.
Biden in sostanza starebbe evocando lo spettro di una nuova Guerra fredda sotto la bandiera della difesa delle democrazia: “La democrazia deve prevalere. Non è una reliquia della storia”.
La Nato ha sottolineato Biden dovrà essere in grado di fronteggiare la minaccia russa che utilizza la corruzione come un’arma per minare l’alleanza, ricordando i tentativi di Vladimir Putin di dividere l’Europa e di minare la Nato. Per questi motivi, “deve essere una nostra priorità salvaguardare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina”.
La Merkel è stata gelida sulla linea americana enfatizzando che “le sanzioni sono uno strumento diplomatico che non non ha funzionato contro la Russia”.
Macron, invece, ha lanciato l’affondo più diretto: “È necessario costruire, insieme, una nuova architettura di sicurezza, in seno alla Nato, ma anche porre le basi di un dialogo con la Russia che è indispensabile per mantenere la pace“.
Questione Cina. Sulla Cina Biden ha detto: “Bisogna respingere in tutti i modi gli abusi economici perpetrarti dalla Cina. Quella con il Dragone sarà una competizione molto lunga e dura e Washington insisterà su un principio, nella ridefinizione dei rapporti commerciali e tutto il mondo deve giocare con le stesse regole”.
La risposta della Merkel: “La Cina è un cosiddetto concorrente strategico e ne abbiamo bisogno per risolvere i problemi globali come il cambiamento climatico e la biodiversità”.
Al di là di qualche dissonanza iniziale la Merkel e Macron hanno rinnovato l’impegno di portare al 2% dei propri Pil le spese per la Difesa. Sul dossier iraniano sull’accordo sul nucleare Biden ha confermato la nuova linea del dialogo con Teheran.