Biden, non oggi, ma la rappresaglia israeliana ci sarà

di Emanuela Ricci

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato di non credere che ci sarà una “guerra totale” in Medio Oriente, mentre Israele valuta le opzioni per la rappresaglia, dopo il più grande attacco mai condotto da Teheran sul suo territorio. Questa volta l’attacco iraniano ha avuto un enorme impatto psicologico sulla popolazione. Una professoressa italiana che vive a Tel Aviv ha raccontato, durante una intervista in diretta su Rete4, nel corso del programma Stasera Italia, condotto da Paolo Del Debbio che detriti di missili frantumati dalle difese di Tel Aviv cadevano come una pioggia di ferro sulle nostre teste. I bunker ci hanno protetti, per fortuna, ma vedere auto e palazzi sfregiati non è stato un bel vedere. Abbiamo avuto difficoltà a raccontare ai nostri bambini quello che sta accadendo: raccontare e spiegare una guerra non è mai facile.

Tornando alle reazioni internazionali, dall’altra parte dell’oceano, Biden ha affermato che è necessario fare di più per evitare una guerra in Medio Oriente. Nel frattempo l’esercito israeliano continua a colpire Beirut per cercare di annientare la potenza di fuoco di Hezbollah.

Alla domanda dei giornalisti su quanto fosse fiducioso che una guerra del genere potesse essere evitata, Biden ha risposto: “Quanto siete sicuri che non pioverà? Guardate, non credo che ci sarà una guerra totale. Penso che possiamo evitarla. Ma c’è ancora molto da fare, molto da fare“.

Mentre gli Stati Uniti, l’Unione Europea e altri alleati hanno chiesto un immediato cessate il fuoco, Biden ha detto che gli Stati Uniti stavano discutendo con Israele le opzioni per rispondere all’attacco di Teheran, che includeva l’attacco di Israele alle strutture petrolifere iraniane.

Biden ha poi aggiunto: “Non accadrà nulla oggi“. Alla domanda successiva se stesse esortando Israele a non attaccare le installazioni petrolifere iraniane, Biden ha detto che non avrebbe negoziato in pubblico.

Il presidente americano aveva dichiarato, due giorni fa, che non avrebbe sostenuto alcun attacco israeliano ai siti nucleari iraniani.

Giovedì, l’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Danny Danon, ha detto alla CNN che il suo paese aveva “molte opzioni” per la rappresaglia e avrebbe presto mostrato la sua forza a Teheran.

Un funzionario statunitense ha detto ai cronisti che Washington non credeva che Israele avesse ancora deciso come rispondere all’Iran.

Intanto la guerra continua. Il sobborgo meridionale di Beirut, Dahiye, roccaforte di Hezbollah è stato colpito da nuovi attacchi, poco prima della mezzanotte di ieri, dopo che Israele aveva ordinato alle persone di lasciare le loro case in alcune aree.

I raid aerei hanno preso di mira Hashem Safieddine, ufficiale di Hezbollah e presunto successore del leader assassinato Hassan Nasrallah, in un bunker sotterraneo. Israele ha dichiarato che Hezbollah ha lanciato ieri, circa 230 razzi dal Libano verso Israele. Hezbollah ha affermato di aver preso di mira quella che ha definito la “base di Sakhnin” per l’industria militare nella Baia di Haifa, sulla costa mediterranea del nord di Israele, con una raffica di razzi. Nella tarda serata di ieri Hezbollah ha dichiarato di aver preso di mira anche la “base di Nesher” ad Haifa, con uno strike di razzi Fadi 2.

Dalla retorica ai fatti

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso che l’Iran pagherà per l’attacco missilistico di martedì, e Washington ha risposto che lavorerà con il suo storico alleato per garantire che l’Iran affronti “gravi conseguenze”.

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian, parlando a Doha, ha detto giovedì che Teheran sarà pronta a rispondere: “Qualsiasi tipo di attacco militare, atto terroristico o superamento delle nostre linee rosse sarà accolto con una risposta decisa dalle nostre forze armate”.

Il G7 a guida italiana ha condannato l’attacco missilistico dell’Iran di martedì e ha riaffermato il suo impegno per la sicurezza di Israele. Il Gruppo dei sette grandi della Terra ha anche chiesto moderazione, un cessate il fuoco a Gaza e l’interruzione delle ostilità in Libano.

L’emiro del Qatar, Sheikh Tamim bin Hamad Al-Thani, ha esortato a compiere seri sforzi per un cessate il fuoco per fermare quella che ha definito l’aggressione di Israele.

Il presidente della Commissione per gli affari esteri della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti ha esortato giovedì il presidente americano ad accelerare le spedizioni di armi a Israele, comprese le bombe da 2000 libbre (907 kg), bloccate per mesi a causa di preoccupazioni sui diritti umani. (Reuters).

Dal campo di battaglia

Israele ha affermato che le sue operazioni in Libano mirano a permettere a decine di migliaia dei suoi cittadini (circa 60mial) di tornare a casa dopo che i bombardamenti di Hezbollah durante la guerra a Gaza li hanno costretti a evacuare dal nord.

Più di 1,2 milioni di libanesi sono stati sfollati dagli attacchi israeliani e quasi 2.000 persone sono state uccise dall’inizio degli attacchi israeliani contro il Libano nell’ultimo anno, la maggior parte nelle ultime due settimane, hanno dichiarato le autorità libanesi.

Hezbollah afferma di aver respinto diverse operazioni di terra delle truppe israeliane, con misure come imboscate e scontri diretti.

Il gruppo ha detto di aver ucciso 17 militari israeliani in combattimento nel sud del Libano, citando le sue fonti sul campo e di sicurezza. Le forze israeliane non hanno commentato la rivendicazione.

Un attacco israeliano ha ucciso almeno 18 persone giovedì nel campo profughi di Tulkarm in Cisgiordania occupata, ha detto il ministero della salute palestinese, e Israele ha detto di aver ucciso un funzionario di Hamas a Tulkarm.

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