Febbraio e marzo saranno mesi decisivi per i prezzi energetici. Nuove impennate possono mettere in forte crisi soprattutto le imprese.
A chiarici le idee Michele Marsiglia, Presidente di FederPetroli Italia, negli ultimi mesi il costo industriale dei carburanti si è ridotto per via di una diminuzione delle quotazioni del greggio, ma ci sono elementi che fanno pensare che ci sarà un’inversione di tendenza.
Per parlare di emergenza finita bisognerebbe avere una stabilità del prezzo, con oscillazioni contenute in un range di 5-10 punti percentuali, per un periodo di almeno tre mesi, aggiunge Marsiglia.
Il Gas non solo rischiamo di perderlo a favore di altri Paesi europei, ma renderemmo evidente al mercato un gap infrastrutturale che porterà l’Italia a nuove difficoltà di approvvigionamento.
E per il riempimento degli stoccaggi la questione chiave è reperire il prodotto. Il fatto è che nei prossimi mesi non ci sarà maggior quantità di gas disponibile. Anzi, con quello che sta succedendo con il Qatargate potrebbe essercene di meno.
Diciamolo chiaramente, enfatizza Marsiglia, il mercato è ben lontano dal temere il price cap sul gas.