(di Nicola Simonetti) Gli epigoni di questo tremendo tumore del sangue “risalgono in disordine e senza speranza le valli, che avevano disceso con orgogliosa sicurezza”.
Il mieloma, forma aggressiva di tumore del sangue, sotto i colpi di sciabola e di fioretto della ricerca, indietreggia, più volte “toccato” dai progressi dell’innovazione, ripiega vistosamente ed i pazienti con mieloma vivono meglio e più a lungo (la sopravvivenza media è passata da una media di 2 anni e mezzo ad oltre 10 anni in buona qualità di vita). Lanciata dalla ricerca e dalla clinica la sfida ad arma bianca. Il guanto è stato affidato a due testimoni (testimonial), le medaglie d’oro olimpioniche di scherma, Elisa Di Francisca e Aldo Montano.
“Realizzato un aumento di vita e qualità di vita incredibile. I nuovi farmaci – dice il prof. Mario Boccadoro, direttore ematologia, università,Torino – prolungano i tempi di remissione e la terapia di mantenimento permette ai pazienti di sottoporsi a trapianto di cellule staminali di guadagnare tempo di vita libero dalla malattia, allontanando le ricadute”.
Il Mieloma Multiplo è malattia ancora poco conosciuta, spesso diagnosticata in ritardo perché esso sa nascondere le proprie truppe che avanzano usando silenziatori che non creano sospetto di avanzata di truppe nemiche e funeste. I sintomi che il paziente aggredito avverte sono dolore osseo, anemia, astenia fino a raggiungere, gradualmente, la spossatezza. Prima di collegarle i sintomi -vaghi, aleatori, addebitabili ad un numero notevole di situazioni parafisiologiche e patologiche franche – al sospetto di malattia, prima di inserirle nel sistema delle diagnosi differenziali, ci passa del tempo.
Oggi si riesce a dar importanza a questi disturbi, il nemico viene scoperto prima con sempre maggiore frequenza e la sua avanzata viene fermata da armi, per lui, micidiali.
“È importante – dice Sergio Amadori, presidente AIL – dare ai pazienti un messaggio di speranza ed essere al loro fianco per incoraggiarli a continuare a combattere senza mai abbassare la guardia”.
Il Mieloma Multiplo, secondo tumore del sangue per diffusione, colpisce soprattutto gli anziani (età media 70 anni) è caratterizzato da moltiplicazione incontrollata delle plasmacellule, importanti componenti del sistema immunitario, che si replicano in modo incontrollato e fanno adunata nel midollo osseo.
L’esercito di cellule cattive invade, aggredisce ma fa una guerra alternando attacco ed attesa (quasi come la prima guerra mondiale 1915-18). Periodi di gravità si alternano con le remissioni e ricadute. L’efficacia delle attuali terapie ha capacità di prolungare i periodi di tregua e di allontanare le recidive che hanno un impatto pesante sia sul piano fisico che su quello psicologico del malato e sua famiglia.
Più lunga la prima tregua, meno le successive. La strategia attuale è di prolungarle di molto ed allontanare le ricadute.
“In Italia – dice Boccadoro – si registrano ogni anno circa 7.000 diagnosi di nuovi casi (in Europa, 39.000) e, oggi, convivono con il tumore fino a 20.000 italiani soprattutto grazie a nuovi farmaci che vanno a colpire, in modo estremamente preciso la plasmacellula malata e la uccidono senza danneggiare le cellule sane, contigue o lontane nel corpo.
Le attuali armi contro il mieloma sono: anzitutto il trapianto di cellule staminali autologhe, metodica terapeutica, questa, che non è possibile attuare in tutti i pazienti. Vi sono quelli più debilitati od in età molto avanzata che non potrebbero sopportare un trapianto. Per questi ultimi, sono stati approntati armi che combinano diversi farmaci sempre più capaci di aggredire e, addirittura, così intelligenti da colpire la cellula maligna. Una specie di kamikaze in veste di farmaco.
“La disponibilità di numerose opzioni terapeutiche permette di ottenere risposte sempre migliori e più profonde sopravvivenze che aumentano la durata dei periodi di remissione”.
“Non abbandonati a se stessi neanche i pazienti sottoposti a trapianto. Per loro una terapia di mantenimento basata su farmaci immunomodulanti che mantengono la risposta ottenuta per un tempo maggiore realizzando – dice la prof. Maria Teresa Petrucci, ematologia, policlinico Umberto I di Roma – un miglioramento rilevante. Abbandonata la strategia dell’attesa degli anni scorsi, non avendo soluzioni da offrire e sapendo che una spada di Damocle pendeva su quei pazienti e che essa si sarebbe scatenata su di loro nel giro di un paio di anni. Malati prigionieri dell’attesa infelice di una recidiva prossima ventura.
Oggi, dopo il trapianto, attesa armata e proiettili in”canna”.
Grazie ai risultati ottenuti negli ultimi anni, l’innovazione nella ricerca e nella cura del Mieloma Multiplo avanza a grandi passi e l’affondo definitivo, lo scacco matto (cura) sembrano proprio vicini.
Si deve anche ad un’azienda, Celgene, l’era della moderna ricerca nel mieloma. Onore al merito.
“La storia di Celgene nasce con la ricerca nel Mieloma Multiplo. In oltre 30 anni – dice Francesca Russo, direttore medico di Celgene Italia abbiamo cambiato il paradigma di trattamento della malattia grazie agli immunomodulatori orali, che rappresentano il cardine attorno al quale ruota l’algoritmo terapeutico per tutte le fasi della malattia. Di recente abbiamo scritto un nuovo capitolo per i pazienti sottoposti a trapianto, che prima non avevano a disposizione altre opzioni terapeutiche, e il nostro impegno nella ricerca continua senza sosta la nostra vicinanza ai pazienti è concreta anche grazie al supporto a campagne di valore come “Mieloma Ti Sfido” che aumentano consapevolezza e conoscenza, con ricadute positive per l’intero sistema”.
Associazioni di malati e volontari in campo. “Ai pazienti con Mieloma Multiplo – dice Davide Petruzzelli presidente de “Lampada di Aladino” offre, attraverso un lavoro d’équipe multidisciplinare, un supporto completo e individualizzato. Il nostro obiettivo primario è la qualità di vita della persona in fase acuta e post acuta di malattia”.
La campagna Mieloma Ti Sfido ha il patrocinio di GIMEMA- Gruppo Italiano Malattie EMatologiche dell’Adulto, GITMO – Gruppo Italiano per il Trapianto di Midollo Osseo, cellule staminali, emopoietiche e terapie cellulari, CONI – Comitato Olimpico Nazionale Italiano, e FIS – Federazione Italiana Scherma.
Le dichiarazioni dei due testimonial:
Elisa Di Francisca:«Lasfida al mieloma, con le dovute proporzioni, può essere paragonata alle sfide sportive e la scherma si presta bene a raccontare il duello dei pazienti con la malattia. Ai pazienti in cura, che ogni giorno devono affrontare il duello conla malattia, vorrei dire di non arrendersi mai e di non perdere mai la forza d’animo, il coraggio e la positività che possono portarli a vincere molte sfide».
Aldo Montano: «La vita va sempre vissuta con positività con il sostegno delle persone che sono accanto, che lottano insieme a te, e soprattutto non bisogna abbattersi davanti alle difficoltà. Anche se a volte la vita cerca di metterti al tappeto, l’obiettivo è lottare fino alla fine. Molte volte si riesce a vincere».