La “Sala del Monticelli” del Comando Legione Carabinieri “Emilia Romagna” ha ospitato oggi la terza conferenza regionale sulla cooperazione internazionale di polizia, presieduta dal Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Direttore Centrale della Polizia Criminale Prefetto Vittorio Rizzi.
L’evento, organizzato dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale ed a cui hanno partecipato i Prefetti, i Questori, i vertici delle forze di Polizia e della magistratura della Regione Emilia Romagna, si inserisce nel ciclo di conferenze che coinvolgerà tutto il territorio nazionale.
Scopo dell’incontro è stato quello di delineare un quadro sintetico delle capacità operative, dei canali di comunicazione, dell’interoperabilità delle banche dati, dell’interconnessione con le Agenzie Interpol ed Europol, delle piattaforme di comunicazione attualmente disponibili, degli strumenti che sostengono le indagini internazionali e l’attività di prevenzione a tutto campo messe in atto dal Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia.
La nuova complessità delle minacce criminali ha sviluppato un carattere sempre più globale e la risposta non può essere altro che un network security la cui governance sia affidata alle agenzie internazionali di cui lo SCIP è il tramite del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
Nel suo intervento introduttivo alla sessione dei lavori il Prefetto Rizzi ha sottolineato: “ L’importanza di essere qui oggi, nella casa dell’Arma dei Carabinieri di Bologna, indica la sinergia delle strutture del law enforcement italiano, mostra la compattezza e l’apporto che dal territorio viene dato alle sovrastrutture del Dipartimento che trasformano indizi, sentori, indagini in operazioni di respiro internazionale.
Dalla notizia confidenziale al mandato d’arresto oltreconfine si arriva con l’apporto di tutti e con la condivisione di notizie e informazioni, attraverso i nuovi canali della comunicazione e dell’interoperabilità, di cui la SOI – Sala Operativa Internazionale dello SCIP è punto di riferimento.
Le nostre sfide: la transnazionalità delle organizzazioni criminali, la minaccia terroristica, il traffico di droga, di armi, di persone, il cybercrime, si contrastano con il potenziamento dei canali di comunicazione, la condivisione di strategie comuni ed il supporto informativo della Agenzie internazionali.
La costituzione di questo “bagaglio culturale”, già disponibile peraltro, porterà ad un azione di contrasto al crimine sempre più amplificata ed incisiva, che viene indirizzata verso la creazione di strumenti operativi di intelligenza artificiale capaci di restituire profili geocriminali della minaccia e che possano fornire anche una proiezione di analisi previsionale.
Le parole chiave oggi più che mai sono condivisione, cooperazione, interoperabilità, pensiero innovativo, conoscenza dei fenomeni e degli strumenti, parole che si fondono nel termine fiducia ed in un approccio multidisciplinare e multiculturale al passo con la globale spinta al cambiamento dei nostri giorni, la sfida 2.0”.