(di Massimiliano D’Elia) Vogliono combattere la burocrazia, invece, sono dei burocrati dentro e si inventano gineprai ed artifizi amministrativi per demoralizzare i cittadini e indurli a non accedere ai bonus ventilati ai quattro venti nei comizi a reti unificate. Leggendo le bozze dei decreti legge e poi vedendo quello che accade nella vita reale sembra di vivere in due mondi paralleli che, per assioma matematico, non si uniranno mai.
Parliamo del mondo della politica, dei legislatori e del mondo reale. Emblematica la vicenda del bonus per le sanificazioni delle imprese. Ricordo che il Governo aveva stanziato 150 milioni di euro a favore delle imprese per poter adeguare le aziende, le attività commerciali alle nuove regole previste per le sanificazione delle aree di lavoro. Per accedere ai fondi l’Inps aveva previsto sul proprio sito, un “click day” con la regola “first come, first served”: dopo solo un secondo i 150 milioni di euro messi a disposizione sono terminati. Per soddisfare le richieste di centinaia di miglia imprenditori sarebbero serviti almeno 3 miliardi di euro. Non occorreva molto per prevederlo, bastava fare una semplice moltiplicazione, visto che i dati fiscali delle aziende sono noti. Ma qualcuno dice che sbagliando si impara. Invece, a me pare che non si tratti di errori dovuti all’inesperienza e alla contingenza, ma di errori commessi con una strategia, oserei dire diabolica. Perché di “click day” ne vogliono fare un altro, per il “bonus” biciclette”, per assegnare i 120 milioni messi a disposizione dal Dl Rilancio.
La beffa
Anche in questo caso, visto che la precedente esperienza ha avuto successo, per il bonus bici, varrà l’ordine di arrivo delle domande, da presentare a una piattaforma ministeriale tramite una app dedicata, la procedura è raccontata nei particolari da il Sole24Ore. Il bonus è previsto non solo per chi compra bici ma anche per chi sceglie monopattini elettrici, hoverboard, segway, monowheel e addirittura abbonamenti a servizi di sharing di mezzi di trasporto, diversi dalle auto. Tutto con 120 milioni di euro, per coprire una platea di svariati milioni di italiani. Lo “spot” del bonus bicicletta sembra essere una vera e propria presa in giro. Il Governo da un lato ha voluto dare un contentino all’area politica della maggioranza “green” dall’altro, facendo finta di non sapere, ha illuso e mortificato sempre più gli ignari italiani che avevano accolto con favore il provvedimento. Non a caso dopo l’annuncio a reti unificate, gli italiani si sono riversati nei negozi per acquistare biciclette, monopattini elettrici e quant’altro con la certezza di ricevere il tanto pubblicizzato “bonus”. Ma purtroppo così come previsto dal Dl, non lo vedranno mai.
La supercazzola
Il Sole24Ore ci spiega come funziona il bonus. Il bonus coprirà il 60% (con un massimo dì 500 euro) della spesa sostenuta da residenti maggiorenni in capoluoghi di regione o provincia e comuni appartenenti a Città metropolitane o con più di 50 mila abitanti. Il bonus consentirà di ottenere uno sconto in fase di acquisto da uno dei commercianti accreditati sulla piattaforma. Le istanze di bonus potranno essere presentate solo dal 6o esimo giorno successivo alla pubblicazione del Dm sulla Gazzetta Ufficiale. Ma fino al giorno prima sarà possibile presentare le richieste di rimborso di chi ha già effettuato il suo acquisto senza bonus: il DI Rilancio fa partire il diritto a ottenere l’incentivo già dal 4 maggio scorso, se alla richiesta si allega copia della fattura (chi ha lo scontrino può provare a chiedere al venditore di annullarlo, ma si ritiene possa farlo solo entro il 15 giugno). In teoria, potrebbe addirittura accadere che i 120 milioni disponibili si esauriscono già in fase di richiesta dei rimborsi: tale fase è destinata a durare fino a 60 giorni dopo la pubblicazione del Dm sulla Gazzetta Ufficiale, quindi presumibilmente a estate inoltrata. Per le richieste di rimborso, invece, c’è tempo già a partire dall’attivazione dell’app (e fino a 60 giorni dopo di essa), che potrebbe avvenire più a ridosso della pubblicazione. Nel caso in cui i fondi finiscano prima, non sarebbe chiaro se la priorità verrebbe assegnata in base alla data di acquisto o in base a quella in cui si presenta la richiesta: la bozza del Dm detta regole esplicite in materia solo per la fase successiva, quella di emissione dei bonus da spendere. E in questa fase, non essendo ancora stato effettuato l’acquisto, non può che valere il momento di presentazione della richiesta di bonus, per cui si può parlare dì click day. È invece chiaro che si potrà registrare sulla piattaforma solo chi ha un’identità digitale (Spid). II valore del bonus non entrerà nel calcolo dell’Isee.
In parole semplici: avete più o meno un secondo per poter accedere al bonus, solo se avete l’identità digitale (Spid), solo se avete una fattura con data entro il 15 giugno e solo se avete tanta, ma tanta fortuna. L’unica certezza è che nel frattempo avrete già speso i vostri soldi con la speranza di trovare delle piste ciclabili nelle vostre città. Cosa dire, buona fortuna con la lotteria del “click day”.