Secondo quanto rivelato da Financial Times, la proposta formulata una settimana fa a Firenze da Theres May, che chiedeva di adottare un periodo di transizione di due anni posto-Brexit è stata respinta da Germania e Francia che chiedono di chiarire prima le condizioni del divorzio.
A Firenze Angela Merkel e Theresa May sembravano aver trovato un terreno comune per il negoziato, sulla base dei due anni di transizione, durante i quali Londra avrebbe continuato a versare i contributi in modo che gli altri Stati membri non avessero ripercussioni né dovessero aumentare il proprio budget a Bruxelles.
Tuttavia il Financial Times sostiene che ieri a Bruxelles, nel corso di una riunione degli ambasciatori dei 27 Paesi membri, il capo negoziatore Ue, Michel Barnier avrebbe aperto alla proposta di Londra, ma Parigi, Berlino e un gruppo di Paesi vicini alla Germania, si sarebbero schierati conto, prospettando un negoziato che non prescindesse dai termini del divorzio, senza concessioni a Londra. “Non siamo qui per salvare i Tory” avrebbe dichiarato, secondo il Financial Times, un ambasciatore Ue ai suoi colleghi. Alcuni diplomatici ritengono che l’indurimento di Berlino sarebbe tattico, finalizzato ad abbassare la soglia delle aspettative in attesa di un vertice dei leader dell’Ue, dove si ricercherebbe un ammorbidimento. Barnier ritiene che l’eventuale vertice dei leader Ue potrebbe tenersi questo mese, e rappresenterebbe un primo passo verso un possibile accordo a dicembre, anche se in questa prospettiva tutti gli scenari restano ancora aperti.