Brexit, strada in salita per Theresa May. Si dimettono due pezzi determinanti del governo britannico

E’ di oggi la notizia che l’ambasciatore americano, Woody Johnson, ha lanciato l’idea di un’area di libero scambio tra Gran Bretagna e Usa. Argomento che sarà trattato direttamente dal presidente Donald Trump, atteso a Londra venerdì prossimo. L’annuncio americano è avvenuto in una delle giornate più difficili per il governo britannico poiché si sono dimessi, l’uno dietro l’altro, il segretario per la Brexit, David Davis, il suo ‘numero due’ Steve Baker, e a distanza di nemmeno ventiquattr’ore, anche il ministro degli Esteri, Boris Johnson, ‘falco’ dei ‘brexiter’. Strada tutta in salita per Theresa May perché è risaputo che Johnson ha sempre voluto fare il premier  e questa potrebbe essere la sua ultima chance. Il governo conservatore ha definito un piano di futura relazione che prevede la creazione di un mercato unico e l’unione doganale. Quanto proposto non è piaciuto a chi pensa sia una strategia di compromesso, che lasci poco spazio alla Camera dei Comuni per stilare le future relazioni commerciali fdel Regno Unito. Dominic Raab ha preso il posto di Davis, delfino del partito conservatore, euroscettico, sostenitore di Leave durante la campagna per il referendum, a cui adesso toccherà  il compito di negoziare con Bruxelles. Davis aveva già in mente di lasciare il governo e in una lettera indirizzata alla May ha scritto, “la strada intrapresa ci lascerà, nella migliore delle ipotesi, in una posizione negoziale debole”. La creazione di un’area di libero scambio, ha aggiunto alla May Davis, tra Unione Europea e Gran Bretagna sulla base di regole comuni, “lascia il controllo di larghe porzioni della nostra economia all’Ue e non ci restituirà certamente il controllo delle nostre leggi in senso effettivo”. Bruxelles non intravede grossi problemi: “continueremo a negoziare con il primo ministro May e i negoziatori britannici per arrivare a un accordo”, ha detto il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas. E il coordinatore per la Brexit del Parlamento europeo, Guy Verhofstadt, si è augurato che il Regno Unito “assuma una posizione tale da concludere un ampio accordo di associazione con l’UE. Ma nessuno si nasconde che ora la situazione si complica per la May, che a breve parlerà alla Camera dei Comuni. Il terremoto arriva mentre alla May tocca gia’ affrontare la rabbiosa reazione dei ‘brexiter’ Tory, convinti che la premier stia mettendo il Parlamento britannico in una posizione di sudditanza.

 

Brexit, strada in salita per Theresa May. Si dimettono due pezzi determinanti del governo britannico

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