Angela Merkel ed Emmanuel Macron avevano annunciato la nascita di una serie di progetti comuni, fra cui un nuovo superjet da combattimento. E domani a Berlino, all’Ila, la Mostra internazionale dell’Aeronautica e dello Spazio, dovrebbe arrivare il “prossimo passo”, secondo quanto scrive die Welt on line. “Non ha ancora un nome, viene definito della sesta generazione: quasi un ‘nipote’ dell’eurofighter”, scrive il giornale, a proposito del jet, “attorno al quale Airbus e l’Aeronautica militare tedesca vogliono realizzare un intero sistema, il ‘Future combat Air System'”. Sistema che potrebbe avere costi fino a 80 miliardi di euro in futuro. “Con uomini a bordo o senza, il jet dovra’ essere guidato da droni che, con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, trovano la loro strada”, si legge. All’Ila, gli americani, dal canto loro, presenteranno il nuovo F35 come successore del tornado: e la Lockheed Martin vorrebbe avere i tedeschi fra i suoi clienti. Ma su questo punto, Airbus mette dei paletti chiari: “Una cosa e’ certa – spiega al giornale Dirk Hoke, capo del comparto difesa di Airbus – appena la Germania diventa una nazione dell’F35, la collaborazione con la Francia su tutti gli aerei da guerra e’ morta. La Germania perdera’ questa competenza e i posti di lavoro. Non ci sono piu’ compromessi a riguardo”. “L’Europa deve definire in modo chiaro la sua sovranita’” e “tutelare la sua indipendenza” nella difesa, ha aggiunto. Hoke pero’ ritiene che l’asse franco-tedesco “adesso possa funzionare. Entrambe le parti sono disposte a trovare compromessi, e accelerare”.