“Compensativa, non sostitutiva”: così il segretario regionale della Cisl Scuola Puglia, Roberto Calienno, definisce la Didattica a distanza, strumento utilizzato già da diversi giorni per cercare di portare a termine i programmi in un anno scolastico decisamente anomalo a causa dell’emergenza sanitaria generata dal Coronavirus. “Mi vengono in mente le lezioni del maestro Alberto Manzi negli anni ‘60. Del resto anche quella era una forma di didattica a distanza, che si proponeva però di combattere l’analfabetismo nell’adulto”.
Qual è la posizione della Cisl Scuola Puglia in merito ai tentativi di questi giorni di non interrompere bruscamente il ritmo scolastico?
“Certamente di apertura nei confronti della DAD che rappresenta un servizio di supporto in una situazione complicata come quella che viviamo e che permette di mantenere quantomeno un rapporto virtuale tra docenti e studenti. La nostra organizzazione sindacale ha deciso di fornire strumenti di cui il personale docente può usufruire”.
L’attualità impone un adeguamento per il quale non proprio tutti sono pronti e attrezzati. Ritiene che questa forma di Dad possa rispondere adeguatamente alle esigenze del momento?
“Non consente assolutamente lo svolgimento delle attività di laboratorio, basti pensare ai laboratori di meccanica.Inoltre complicato gestire la DAD con i bambini della scuola dell’infanzia. Un capitolo a parte sui disabili, in particolare per quel che riguarda i bambini autistici, per i quali il rapporto umano è fondamentale. Per il resto, senza dubbio il nostro sistema scolastico va messo in condizioni di rispondere anche a questo tipo di bisogni. Opportuno sarebbe che il Governo lavorasse al fine di fugare il rischio che tra le famiglie si crei un divario digitale, oltreché per creare una piattaforma dalla quale attingere materiale scolastico per rendere più agevole il lavoro di maestri e professori. Potrebbero essere utili lezioni asincrone per andare incontro ai tempi di lavoro e di gestione della vita domestica delle famiglie, nonché ai tempi di apprendimento di ciascuno studente”.
Cosa si aspetta dal futuro prossimo?
“L’obiettivo deve essere quello di tornare tra i banchi. Con tutte le cautele del caso, ma a settembre la scuola deve riaprire. Dunque dovranno essere adeguati gli ambienti, sistematicamente sanificati, regolati gli accessi agli istituti, rispettate le distanze nella stessa aula, creando magari gruppi ristretti di allievi che si alternino. Altro aspetto: vanno potenziati gli organici. E’ chiaro che per igienizzare con estrema frequenza aule, corridoi e bagni, come anche uffici e altri spazi, è indispensabile che ci siano più collaboratori, così come per garantire lezioni agli studenti distribuiti in gruppi devono esserci più insegnanti”.
Intervista di Debora Notarnicola