“Sono qui per l’informativa sulle modifiche al Mes anche perché ho sempre cercato di assicurare una interlocuzione chiara e trasparente con Il Parlamento. Chi è all’opposizione sta dando prova di scarsa cultura delle regole e mancanza di rispetto per le istituzioni. Né da parte mia né da parte di alcun membro del mio Governo si è proceduto alla firma di un trattato ancora incompleto“
Così alle 13.00 il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte ha riferito alla Camera dei Deputati sul Mes – il fondo europeo salva Stati. Dopo alcune stoccate al leader della Lega, Matteo Salvini, si è scagliato contro Giorgia Meloni, accusati entrambi di aver mentito in questi giorni sui social.
“Il riferimento è che con il Mes sarebbero in pericolo i conti corrente degli italiani.”Mi sono sorpreso, se posso dirlo, non della condotta del senatore Salvini, la cui “disinvoltura” a restituire la verità e la cui “resistenza” a studiare i dossier mi sono ben note, quanto – ha detto Conte – del comportamento della deputata Meloni nel diffondere notizie allarmistiche, palesemente false sul Mes. È stato anche detto che il Mes sarebbe stato già firmato, e per giunta di notte. Anche chi è all’opposizione ha compiti di responsabilità. Una falsa accusa di alto tradimento della Costituzione è questione differente dall’accusa di avere commesso errori politici o di avere fatto cattive riforme: è un’accusa che non si limita solo a inquinare il dibattito pubblico e a disorientare i cittadini, è indice della forma più grave di spregiudicatezza perché pur di lucrare un qualche effimero vantaggio finisce per minare alle basi la credibilità delle istituzioni democratiche e la fiducia che i cittadini ripongono in esse“.
Così ha tuonato Giorgia Meloni: “Presidente Conte, se non ci fossero in mezzo i soldi degli italiani mi sarei divertita ad ascoltarla. Ha letto 40 minuti di resoconti parlamentari per contraddire quello che ha fatto il suo governo, smentire il suo governo. Voglio la verità ma il governo non la può dire. Temo che Conte abbia dato l’ok di fatto su una riforma da cui l’Italia ha tutto da perdere in cambio di una benedizione europea”.
Matteo Salvini dopo l’intervento del premier Giuseppe Conte al Senato ha così replicato: “Sul Mes o ha mentito Gualtieri, o ha mentito Conte o non ha capito Di Maio. Se qualcuno ha mentito credo sia stato Conte perché Gualtieri non c’era. Gli insulti di Conte mi scivolano addosso. Rispetto a giugno lo vedo molto più nervoso. Ma io non porto rancore. Poi Salvini nota le decine di assenze fra i 5Stelle (oltre 30) e a sinistra (oltre 20) mentre parla Conte. Neanche la sua maggioranza lo ascolta“.
La versione di Giuseppe Conte sul Mes
“Posso dunque affermare che, poco meno di un anno fa l’Italia, da me rappresentata, si è espressa in sede europea in maniera perfettamente coerente con il mandato ricevuto da questo Parlamento. Su tali basi è stato dato l’incarico all’Eurogruppo di procedere alla predisposizione di una bozza di revisione del Trattato Mes. Nelle comunicazioni rese il 27 giugno 2018, benché tema centrale fosse quello dell’immigrazione, ho voluto affrontare in modo esplicito anche la questione relativa alla riforma del Mes. Al riguardo, ho affermato: “Non vogliamo un Fondo monetario europeo che, lungi dall’operare con finalità perequative, finisca per costringere alcuni Paesi verso percorsi di ristrutturazione predefiniti con sostanziale esautorazione del potere di elaborare in autonomia politiche economiche efficaci”.
Nel corso del conseguente dibattito alla Camera, la maggior parte dei deputati intervenuti non ha affrontato l’argomento, ad eccezione dell’onorevole Gelmini (Forza Italia) e dell’onorevole Molinari (Lega). Entrambi si sono limitati a esprimere valutazioni di principio, peraltro coerenti con l’indirizzo espresso sul punto nel mio intervento».
Il premier rivendica poi di essersi sempre battuto in Europa per inserire la riforma del Mes in una “logica di pacchetto”. “In coerenza con le risoluzioni parlamentari approvate il 19 giugno, facendo valere l’impegno del Governo a rispettare la posizione espressa dal Parlamento sovrano – ha detto Conte – ho chiesto e ottenuto, nel corso dell’Euro-Summit del 21 giugno, l’inserimento – nella dichiarazione del vertice – del riferimento all’approccio di pacchetto sui tre pilastri che tutti ormai ben conosciamo. Il nuovo Trattato, lascia a una valutazione tutt’altro che automatica la verifica della sostenibilità del debito e delle condizioni macroeconomiche dei paesi beneficiari dell’intervento del MES, coerentemente con quanto preteso dall’Italia che si è opposta ad altri paesi che avrebbero invece voluto maggiori automatismi. Poi esclude problemi per il nostro debito: “Il nostro Paese ha un debito pubblico pienamente sostenibile» assicura Conte, per cui «non si intravede all’orizzonte nessuna necessità di attivare il Meccanismo europeo di stabilità“.
La posizione Ue
Intanto fonti dell’Eurogruppo, scrive il Sole24Ore, fanno sapere che sarebbe «meglio decidere ora, l’accordo c’è già stato a giugno». E la Francia lascia trapelare la propria «soddisfazione» nei confronti dell’attuale testo di riforma relativo al meccanismo europeo di stabilità. Secondo fonti diplomatiche francesi, il testo «rafforza il meccanismo europeo di stabilità, migliora l’efficacia dei suoi strumenti di precauzione» e «rafforza il quadro di sostenibilità del debito nella zona euro, rendendo minimi i potenziali effetti sulla stabilità finanziaria». Fonti Ue però poi aggiungono che «la firma del Trattato sul Mes a dicembre non è necessaria, può avvenire uno due-mesi più tardi».