Il capo di Stato Maggiore della Difesa britannico, il generale Nick Carter non è affatto contento della decisione americana di ritirare le truppe dall’Afghanistan entro il prossimo 11 settembre, dopo venti anni di campagna militare. Il generale Carter, nella sua prima intervista dall’annuncio del ritiro di Biden, martedì scorso ha dichiarato alla BBC: “Non è una decisione che speravamo ma ovviamente la rispettiamo ed è chiaramente un riconoscimento di una postura strategica degli Stati Uniti in continua evoluzione”. Il Regno Unito ritirerà, quindi, i suoi 750 militari ancora presenti e cederà alle forze afghane la sua accademia di addestramento militare “Sandhurst in the Sand“, alla periferia di Kabul.
E’ insolito che un militare di alto rango, in servizio, si esprima su decisioni politiche. Sicuramente la preoccupazione palesata dal generale Carter è l’espressione della parte politica che fa capo al Dicastero della Difesa dove si desiderava un ritiro più dilatato nel tempo e solo in seguito alla statuizione di precise condizioni alla controparte afghana. La linea inglese era, infatti, già stata presentata agli alleati della Nato all’inizio del 2021, direttamente dal segretario alla Difesa, Ben Wallace: “Dobbiamo mantenere la rotta in Afghanistan e non abbandonare i successi guadagnati”.
Al netto del disappunto il generale Carter ha analizzato i successi di venti anni di campagna militare. Egli crede che i talebani siano cambiati nei due decenni da quando le truppe britanniche sono state dispiegate per la prima volta in Afghanistan. Oggi, precisa il generale, vi è una prospettiva positiva perchè le forze di sicurezza afghane, addestrate dalla coalizione alleata, sono molto preparate ed in grado di resistere alla recrudescenza di una possibile guerra civile.
Carter ha anche voluto precisare che da quando le truppe inglesi e alleate sono entrate in Afghanistan nel 2001 non sono stati più compiuti atti terroristici internazionali importanti. L’Afghanistan poi si è “evoluto enormemente” in questi 20 anni e ora ha una società civile basata sul rispetto per le donne, un sistema educativo dignitoso e mezzi di comunicazione attivi e pervasivi.
Carter ha sottolineato che: “In realtà penso che i talebani non siano più l’organizzazione di una una volta. È un’organizzazione che si è evoluta in modo significativo nei 20 anni in cui siamo stati lì. Penso che riconoscano anche loro di aver bisogno oggi di una sorta di legittimità politica”. Alla domanda dell’intervistatrice sulla possibilità di un ritorno alla guerra civile, Carter ha detto: “Penso che sia uno degli scenari possibili, ma le forze afghane sono molto meglio addestrate di quanto si possa immaginare, precisando che “centinaia sono state le reclute addestrate alla nostra Accademia a Sandhurst nel Berkshire”.
Il capo di Stato Maggiore della Difesa inglese ha infine detto che con queste premesse la società civile afghana può anche provare a resistere, il comune denominatore è la ricerca della stabilità e della pace ed in questo contesto potrebbero trovare spazio anche i talebani.