“Il Governo Meloni ha operato, sin dal suo insediamento, per la riqualificazione del lavoro agricolo e la mia presenza qui oggi, in rappresentanza del ministro Lollobrigida, del Masaf e di tutto il governo, conferma, aldilà delle varie appartenenze politiche, la volontà di dialogare con tutte le componenti, a partire da Flai-Cgil, per trovare insieme le soluzioni a un problema che persiste da decenni. In questa sede voglio evidenziare come l’impegno costante di tutta la compagine di governo nel contrastare l’illegalità, si sia tradotto in misure di rafforzamento dei controlli, equa distribuzione del valore lungo la filiera e promozione della ricerca di soluzioni condivise”.
Queste le prime parole del sottosegretario al Masaf, senatore Patrizio La Pietra, nel suo intervento alla presentazione, a Roma, del VII° rapporto su agromafie e caporalato, redatto da Flai-Cgil.
“Il caporalato e le agromafie hanno radici antiche, non addebitabili a questo o altro governo – ha proseguito il sottosegretario La Pietra -, ma sono un problema composito, anche culturale, che può essere sconfitto solo con un lavoro sinergico da parte di istituzioni politiche, sindacali e di tutti i cittadini. Il tavolo di confronto aperto il 21 giugno tra istituzioni, parti sociali, sindacali e datoriali, presso il ministero del Lavoro, va esattamente in questa direzione. All’ultimo incontro del 6 agosto scorso, al quale ho preso parte in qualità di referente Masaf all’interno del tavolo sul caporalato, ho riscontrato la stessa volontà che ravviso oggi nell’affrontare in maniera unitaria la questione dell’illegalità nel mondo dell’occupazione. Il governo Meloni con il decreto-legge n. 19 del 2024 ha reintrodotto le sanzioni penali contro la somministrazione illecita di manodopera e il Masaf si è fatto promotore, con il dicastero del Lavoro e dell’Interno, di una generale azione di semplificazione del Decreto flussi, con l’impegno a superare il meccanismo del click day e favorire l’incontro tra domanda e offerta lavorativa. Oltre ai contenuti specifici dedicati nel DL Agricoltura abbiamo aggiornato il Piano per la lotta al lavoro sommerso 2023 – 2025 del ministero del Lavoro, articolato in percorsi formativi che intendono prevenire ed evitare il ricorso al caporalato e ad altre forme di intermediazione illecita. Uno dei primi decreti firmati dal ministro Lollobrigida, con il ministro dell’Interno, del Lavoro e della Salute, è quello sull’implementazione della condizionalità sociale, misura che vincola i contributi PAC al rispetto della normativa sui contratti di lavoro e condizioni di salute e sicurezza lavorativa. In caso di procedimenti penali per reato di caporalato è stata prevista la sospensione immediata degli aiuti PAC, oltre a specifiche misure sanzionatorie. C’è molto da fare – ha concluso il sottosegretario La Pietra -, nessuno ha la bacchetta magica per eradicare dall’oggi al domani pratiche illecite, ma grazie all’assunzione di nuovo personale e la conseguente intensificazione dei controlli da parte delle forze dell’ordine, unito al dialogo con i sindacati e questa di oggi ne è la riprova, sono fiducioso che potremo raggiungere risultati significativi a vantaggio di tutti i lavoratori e di tutti gli imprenditori che operano nella legalità”.
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